Elezioni, le parole d’ordine di Sel: Sardegna e cambiamento

«La sinistra è pronta a tornare in Parlamento e ad assumersi la responsabilità di governare». Di più. «Rappresentiamo una sinistra di nuova generazione, che vuole governare bene e restituire speranza a alla nostra comunità e ai giovani in particolare». È tutta nelle dichiarazioni del coordinatore regionale di Sinistra, Ecologia e Libertà, Michele Piras, la scommessa elettorale che il partito ha annunciato questa mattina a Sassari. Parola d’ordine: cambiamento.

E dopo Piras, capolista alla Camera dei Deputati in vista delle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio prossimi, lo hanno ribadito tutti i candidati intervenuti alla conferenza stampa organizzata per presentare anche nel Nord Sardegna le liste e i programmi del partito di Nichi Vendola. A un mese esatto dall’appuntamento elettorale, il circolo Arci “Il vecchio mulino” di via Frigaglia, nel cuore del centro storico di Sassari, ha tenuto a battesimo l’apertura ufficiale della campagna elettorale di Sel.

«Possiamo giocare d’anticipo su chiunque altro perché siamo già pronti», ha spiegato il coordinatore regionale della campagna, Francesco Agus. «Sulle liste non abbiamo dovuto fare altro che tenere conto del risultato delle primarie, senza ripensamenti e senza aspettare indicazioni o imposizioni romane – ha detto Agus – mentre su ciò che siamo e su cosa vogliamo abbiamo le idee chiare da un pezzo, a iniziare dal fatto che siamo l’unico partito che si dichiara di sinistra già nel nome». Quanto alle liste, «siamo giovani, siamo sardi e siamo pronti», ha ribadito prima di passare la parola ai diretti interessati.

«Tornare a Sassari in questo ruolo è un grandissimo onore», ha esordito Silvia Doneddu, ricercatrice, sassarese, che dopo l’exploit delle primarie dello scorso dicembre ambisce a conquistare col simbolo di Sel un secondo seggio in Sardegna alla Camera dei Deputati. «Ma l’emozione più grande è data dall’opportunità di vivere attivamente questa grande occasione – ha spiegato la candidata – esiste la concreta possibilità di far calare il sipario su una stagione penosa». E la ricetta c’è. «Riportiamo in parlamento le vertenze necessarie per la Sardegna e sviluppiamo un progetto di governo che riparta dalle economie locali e dai suoi protagonisti, nel rispetto dell’ambiente e della nostra identità».

«Siamo il contrario di chi ha governato in questi anni e ha contribuito non solo ad aggravare la crisi del lavoro, ma a distruggere il sistema dei diritti dei lavoratori», ha detto Lilli Pruna, sociologa e seconda il lizza per un posto in Senato, esperta in tema di lavoro. Sulla bocciatura della stagione che si è aperta con il governo Berlusconi e si è chiusa con quello di Mario Monti non usa mezze parole neanche Luciano Uras, consigliere regionale di Sel, capolista al Senato. «Meglio un governo democratico e autonomista che un governo tecnocratico e centralista – ha affermato Uras – come è stato quest’ultimo anche grazie al sostegno degli amici del Pd». Nei confronti del partito di Pierluigi Bersani, tuttavia, l’apertura è chiara. «Starà a noi indirizzare di nuovo il Pd sulla strada più corretta di un governo attento a ogni istanza di autonomia», ha aggiunto il consigliere regionale.

«L’alleanza con Tabacci e il Pd può essere la condizione per una responsabilità di governo che non solo non temiamo, ma di cui siamo pronti a farci carico», ha sottolineato Michele Piras. Insieme a loro, insomma, «per andare a riprenderci il maltolto, perché prima viene la Sardegna, poi il resto», è la sintesi conclusiva di Luciano Uras.

Il consigliere comunale sassarese Sergio Scavio, al quinto posto della lista per la Camera, non ha alcuna velleità personale. «Mi spendo volentieri, perché credo che il partito saprà rappresentare quei temi su cui ho fondato il mio senso di appartenenza – ha dichiarato – ma anche perché saprà operare per restituire agli amministratori locali quella capacità operativa e quel protagonismo che oggi sono mortificate, a svantaggio della democrazia».

Completa la pattuglia dei candidati sassaresi Claudia Firino. «Per Tremonti un Paese con tre milioni di invalidi non può essere un Paese produttivo – è stata la sua riflessione – a me questo basta per sapere da che parte stare
e per sperare che, per il bene del Paese, questa brutta pagina si stia per chiudere per sempre».

In fondo alla lista ha dato la propria disponibilità a una candidatura di servizio anche Joan Oliva, architetto algherese. «Credo che siamo di fronte a una sfida interessante – ha detto al termine della conferenza stampa di oggi – tra un presente drammatico e un futuro vitale che, nonostante tutto, è possibile».

Stasera candidati, dirigenti, militanti e simpatizzanti di Sel si incontreranno per un appuntamento conviviale di autofinanziamento nel corso del quale verrà presentata la campagna elettorale allestita per il Nord Sardegna. Il circolo Arci “Il vecchio mulino” di via Frigaglia 5, a Sassari, aprirà i battenti alle 20.

24 Gennaio 2013