Di:segni: si parte subito con Joachim Tilloca
Il fumettista algherese presenta il suo nuovo lavoro LIME (Oblomov) a Lo Quarter
Parte da Alghero sabato 4 febbraio il minitour in tre date di Joachim Tilloca, che presenta in prima nazionale al festival di:segni il suo nuovo volume a fumetti LIME, una crime story ironica e irriverente pubblicata lo scorso 27 gennaio dalla casa editrice Oblomov. L’appuntamento, in collaborazione con Libreria Cyrano e Fondazione Alghero, è alle 18.30 nella Sala conferenze di Lo Quarter, e a dialogare con l’autore ci sarà Ignazio Caruso. Joachim Tilloca inaugura così l’anteprima della seconda edizione di di:segni, il festival algherese dedicato al mondo del fumetto e ai suoi mille intrecci con le altri arti, organizzato dalla associazione Alghero Fumetto (fondata e diretta da Maria Luisa Perazzona, Emiliano Longobardi e Elia Cossu). Un festival che ha conquistato fin dal debutto autori e appassionati di fumetti, trasformando Alghero in uno dei centri nevralgici in Sardegna per questo linguaggio espressivo.
Il tour di presentazione di Joachim Tilloca per di:segni proseguirà poi il 16 febbraio a Sassari (in collaborazione con la Libreria Azuni e con la Biblioteca Universitaria di via Enrico Costa, dove alle 18 il fumettista dialogherà con Emiliano Longobardi), e il 18 a Cagliari (in collaborazione con la Libreria Ubik di via Sonnino, che ospita l’evento a partire dalle 19, modera Gianpiero Meloni).
Joachim Tilloca ha uno stile fluviale venato di humour e omaggi al genere noir e fantascientifico. Tra i suoi lavori, i volumi della serie sull’investigatore privato Jonathan Steele – Noir, Rouge e Blanc – realizzati con lo sceneggiatore Federico Memola per i tipi di KappaLab, e Subjective Value, uno dei cinquanta episodi di Rusty Dogs, serie scritta da Emiliano Longobardi. “Lime” (Oblomov, 450 pagine, 20 euro) è una crime story ironica e irriverente, un’avventura vorticosa – annuncia la quarta di copertina – che, pagina dopo pagina, accompagna il lettore in «un universo futuribile, distopico, affascinante quanto ostile, popolato da personaggi svogliati, cialtroni, che discutono con il loro creatore, una disegnatrice di fumetti, del destino che lei ha loro assegnato. Un meccanismo circolare che pone domande con leggerezza e stile, caratterizzato da una verve e un’ironia che fanno pensare al migliore Pazienza e Zerocalcare».