Depuratore, CPE risponde a Riformatori: «Escalation di sciocchezze»

In una nota stampa Lina Bardino, del Circolo Popolare Europeo, risponde al leader dei Riformatori Alghero, Giancarlo Spirito.

Il nuovo leader dei Riformatori di Alghero, Giancarlo Spirito, già Assessore della Giunta Tedde al Sistema Idrico integrato, nella quale sedeva assieme a suoi autorevoli colleghi di partito, e in altro periodo autorevole consigliere della maggioranza di centrodestra che sosteneva quella Giunta, esordisce nel nuovo ruolo facendo dichiarazioni sature di corbellerie politiche e amministrative. Affidando alla stampa una pletora di amenità che un partito fatto da persone serie e competenti come quello dei Riformatori, che ha sempre lealmente contribuito alle scelte della Giunta Tedde che hanno cambiato in positivo il volto della città, non merita che gliene venga attribuita la paternità.

Il tema è quello del depuratore di S. Marco, struttura che, peraltro, è stata finanziata, progettata e realizzata sotto il diretto controllo di amministratori del partito di Spirito. Una vera e propria “escalation” di sciocchezze. Parla di 50 milioni di euro di finanziamento, a fronte di un finanziamento di 19 milioni di euro. Discetta impropriamente di “vasconi di prime piogge” che sono, invece, vasche di accumulo delle eccedenze che per evitare che i liquami vengano scaricati a mare li raccolgono allorché il sistema è saturo, per poi rilasciarli lentamente nelle condotte di acque nere allorché la situazione si stabilizza. Vasche, peraltro, che risultano collaudate e che la solita Abbanoa non prende in carico per evitare di sostenere costi di gestione. Dalle sue superficiali riflessioni emerge che non è a conoscenza del fatto che nel maggio del 2011 (periodo in cui egli in Consiglio Comunale – forse a sua insaputa- sosteneva la Giunta Tedde) la Direzione generale dell’Agenzia regionale del distretto idrografico della Sardegna approvò lo strumento fondamentale propedeutico all’utilizzo delle acque reflue in agricoltura: il Piano di Gestione dei reflui del depuratore di San Marco predisposto dal Consorzio di Bonifica della Nurra con il supporto di Abbanoa Spa, che certifica che l’impianto di San Marco è dotato di tutte le opere infrastrutturali necessarie all’uso irriguo dei reflui depurati, che rientrava tra gli obbiettivi di riduzione dei prelievi di risorse idriche convenzionali imposti dall’UE. Il lungo iter, dovrebbe sapere Spirito, coinvolse l’Arpas, Abbanoa, l’Autorità d’Ambito, il Consorzio di Bonifica della Nurra, la Provincia di Sassari ed il Comune di Alghero. A seguito di tale approvazione la Provincia autorizzò il dirottamento delle acque depurate nei 1.300 km di condotte del Consorzio di Bonifica della Nurra miscelandole alle acque grezze convenzionali derivanti dall’invaso del Cuga. Il medesimo Consorzio certificò che le acque reflue miglioravano quelle grezze del Cuga (!). Spirito parla anche di finanziamento di 800.000 euro dell’assessore Nonnis che, invece, furono stanziati da altri. E ancora, sproloquia allegramente sul fatto che da sette anni si verserebbero nel Calik 24 mila mc al giorno, mentre i mc., anche nei periodi di punta agostani, non superano i 22.000. Se avesse avuto voglia di informarsi avrebbe scoperto che nel corrente agosto, e precisamente nei giorni di venerdi 7, sabato 8, domenica 9, lunedì 10 e martedì 11 sono stati inviati reflui a S Marco rispettivamente per 20.338, 19.432, 21.706, 19.687 e 19.688. E sicuramente il Coordinatore dei Riformatori non sa che il sollevamento dei liquami dalla stazione di pompaggio del Mariotti verso il depuratore di S. Marco è dimensionato per convogliare verso S. Marco portate fino 1540 mc/h (pari a circa 37.000 mc al giorno!) anche mettendo in funzione 4 pompe sulle 5 in dotazione all’impianto. E che possiede una portata giornaliera di scarico autorizzata dalla Provincia di 1250 mc/h . E cioè 30.000 mc al giorno, con una riserva per situazioni eccezionali di 15.000 mc al giorno solo con l’utilizzo di 4 pompe su 5. Nel mese di agosto mediamente viene invece inviata verso S. Marco una portata di gran lunga inferiore ai 22.000 mc. Nei mesi invernali, per ovvie ragioni, le portate sono di dimensione ridotte.

E’ quindi del tutto inverosimile, per non dire impossibile, che nei mesi di punta giornalmente le portate all’ingresso del Mariotti superino i 22.000 mc giorno. Ergo, la quantità di reflui che arriva al Mariotti è di gran lunga inferiore alle portate della stazione di pompaggio e del depuratore stesso. Nel frattempo, all’insaputa dell’ex Assessore della Giunta Tedde, sversano nel Rio Filibertu il de­pu­ra­to­re di Tot­tu­bel­la,quello dell’Area Industriale di S. Marco e di S. Maria La Palma, l’a­zien­da di Bo­nas­sai,il depuratore di Olmedo, gli aeroporti civile e militare, l’ Azien­da vi­ti­vi­ni­co­la della Sella & Mosca e le azien­de agri­co­le della zona, le bor­ga­te di Tanca Farrà e di Sa Se­ga­da, le discoteche, le attività alberghiere e gli insediamenti abitativi di Scala Mala, Monte Agnese e Punta Moro. Ma Spirito di questo non si cura. Così come non si cura del fatto che la Provincia per la scorretta gestione del depuratore sospese l’autorizzazione allo scarico ad Abbanoa. E che sempre la Provincia, assieme all’Arpas, ha sempre certificato le bontà progettuali e strutturali del depuratore, condannandone, invece, la cattiva gestione da parte di Abbanoa che, tra l’altro, dichiara che dal depuratore algherese esce “acqua minerale” (sic!). Ma la distrazione di Spirito nei confronti di Abbanoa è facilmente comprensibile ai più, proprio in riferimento a quegli incarichi professionali che la gestione Abbanoa porta con sé. E prosegue confondendo l’impianto che tratta gli scarichi industriali dell’ASI con quello cittadino che tratta i reflui civili. E dimostra di non conoscere, nonostante il ruolo suo e dei compagni di partito all’epoca della Giunta Tedde, le motivazioni della scelta del sito di S. Marco e della mancanza della V.I.A. Il sito di S. Marco è stato scelto da una affollata conferenza di servizi regionale vuoi per la destinazione industriale dell’area e per la presenza di un altro depuratore, e vuoi perché dalla stazione di pompaggio di via Degli Orti i reflui vengono spinti verso Monte Agnese da dove, per gravità, scendono verso S. Marco. Ciò comporta un notevole risparmio di energia elettrica. Il contrario di ciò che sarebbe accaduto con un impianto a Surigheddu. Area, peraltro, priva di destinazione urbanistica idonea. Circa la non necessità della V.I.A. Spirito non sa che la procedura di VIA è stata ritenuta non necessaria dal SAVI stesso, ente regionale che si occupa della VAS e della VIA. E che tale decisione è stata suffragata dal Ministero dell’Ambiente e dal CTR della Regione Sardegna. Insomma, un vero e proprio “stupidario” politico amministrativo. Su una cosa Spirito ha ragione: il trattamento dei reflui depurati ha necessità di un vascone di miscelazione con le acque del Cuga. E la sua realizzazione, dovrebbe saperlo, era nelle intenzioni della Giunta Tedde. Ma dal novembre del 2011 in poi (data di chiusura della esperienza amministrativa del centrodestra) nessuno s’è curato di lavorare su questa ipotesi progettuale.

Redazione, 18 Agosto 2015