Cresce il numero dei poveri in Sardegna

I conti sono presto fatti. Ai 6 milioni e 20 mila poveri, nel 2014 se ne aggiunge un altro  milione e 206 mila segnando un record dal 2005 ad oggi. In termini di percentuali, un quarto delle famiglie sarde dunque il 24,8% vive al di sotto della soglia di povertà. Le persone in povertà relativa sono il 16,6% della popolazione (10 milioni 48 mila persone), quelle in povertà assoluta il 9,9% (6 milioni 20 mila). E’ un breve riassunto delle percentuali italiane che ha diffuso l’Istat, che fotografa anche l’isola in termini di povertà relativa e il quadro che ne salta fuori è a tutti gli effetti drammatico. Parlando in termini di soldi, un nucleo su 4 vive con meno di 973 euro al mese, e ogni anno che passa è destinato a scendere, considerando l’andamento dal 2012 ad oggi. “Il dramma nell’Isola è racchiuso nella parola ‘lavoro’: – spiega ancora la ricercatrice – sempre più famiglie si ritrovano a non avere reddito disponibile da spendere. Con il calo del potere d’acquisto e la minore disponibilità di ammortizzatori sociali rispetto al passato, le famiglie non consumano più oltre il necessario e, come mostrano i dati di oggi, a volte neppure riescono a sostenere il minimo per vivere dignitosamente”. Il dato è incredibile: un italiano su 10 vive non riesce a sostenere la spesa minima necessaria per acquistare quei beni e servizi “considerati essenziali per conseguire uno standard di vita minimamente accettabile”. L’incidenza della povertà assoluta cresce tra le famiglie con persona di riferimento con titolo di studio medio-basso, dal 9,3 all’11,1% se con licenza media inferiore, dal 10 al 12,1% se con al massimo la licenza elementare, operaia dal 9,4 all’11,8% o in cerca di occupazione dal 23,6 al 28%. Aumenta anche tra le coppie di anziani dal 4 al 6,1% e tra le famiglie con almeno due anziani dal 5,1 al 7,4%: i poveri assoluti tra gli ultrasessantacinquenni sono 888 mila erano 728 mila nel 2012.