«Caro assessore, basterebbe solo un po’ di buonsenso»

L'opinione di Raffaele Cadinu

Ho letto dell’invito volto pochi giorni fa all’Assessore Massimo Deiana dal Presidente della Commissione Trasporti del Consiglio regionale, Antonio Solinas, che spronava pubblicamente lo stesso Assessore ad accompagnare i sindaci di Alghero e Sassari a Dublino. Tutti i cittadini hanno invece potuto constatare che, nel totale disprezzo delle problematiche generate dal suo immobilismo, l’assessore Deiana nello stesso giorno si è presentato in via Roma recitando la solita cantilena e cioè che «La soluzione del problema Low Cost non dipende dalla volontà o dal coraggio della Regione o dell’Assessore ma dalla normativa comunitaria che consente interventi ma solo a certe condizioni». Caro Assessore, Lei è venuto ad Alghero a raccontare ciò che discende della Sua essenzialità di docente universitario di fronte ad una platea di studenti non ancora impegnati nel mondo del lavoro, mentre invece aveva di fronte una platea del mondo del lavoro che lamentava le distanze della Regione e del suo delegato alle reali problematiche generate dalla dipartita della Ryan Air. Infatti nella Sua “essenza” di insegnate teorico, non ha tenuto conto delle conseguenze che si possono generare, togliendo un piccolo ingranaggio da un meccanismo complicato quale quello della rete dei trasporti Ryan Air e dell’indotto generato da essa nel Nord della Sardegna, del quale verosimilmente Lei ha, purtroppo per noi, solo una labile e distorta conoscenza. Se avesse ascoltato e messo in pratica i suggerimenti che Le sono stati riferiti dai cittadini e da molti dei loro rappresentanti nel breve tratto di legislatura da Lei percorsa, e che spero personalmente Lei termini quanto prima per evitare ulteriori danni ad una economia devastata dall’inerzia della classe politica alla quale appartiene, probabilmente non saremmo questa estate con una mano davanti e una dietro. Ha asserito infatti, sconsideratamente, che la soluzione del problema del Low Cost non dipende dalla volontà o dal coraggio della Regione o dell’Assessore ai trasporti, e allora non si è chiesto cosa ci sta a fare seduto in quella poltrona? Io devo dirLe che al Suo posto mi sarei vergognato ad affermare, con gli emolumenti che prende pagati da noi, che tale problema non può essere risolto dalla Regione o da Lei. In pratica noi sardi Le abbiamo pagato gli emolumenti di Assessore per farci dire che il problema non lo può risolvere, e quindi non ha nemmeno reputato necessario accompagnare i due Sindaci di Alghero e Sassari a Dublino per perorare la causa che da questa estate devasterà l’economia sarda e ci porterà indietro di 30 anni. Vede Assessore Lei, nel Suo curriculum, risulta esperto di trasporti, risulta consulente dell’ENAC ed esperto anche di continuità territoriale e allora approfitto della Sua competenza per ricordarle altresì l’art. 12 dello Statuto Speciale della Sardegna che recita: -Il regime doganale della regione è di esclusiva competenza dello Stato. Saranno istituiti nella regione Punti Franchi-. Ecco una ipotetica soluzione!, saprà senz’altro in qualità di Assessore esperto di trasporti nonché consulente dell’ENAC, che le zone aeroportuali sono zone doganali predisposte dallo Stato. Basterebbe che il Presidente della Regione, quello che le ha messo la poltrona sotto il sedere, su Suo suggerimento inoltri al Governo la richiesta di istituzione di zone franche presso i tre principali aeroporti sardi che sono già zone doganali. Sa cosa succederebbe? Succederebbe che il carburante per gli aerei costerebbe molto meno poiché privo di accise, che le società che avranno sede all’interno delle predette zone doganali avrebbero importanti vantaggi fiscali, che sarebbe infine remunerativo per le compagnie Low Cost avere il loro vero HUB presso i predetti aeroporti. Non ci crede? Vuole calare altri dubbi come ha fatto sin’ora paventando altri problemi europei? Le rispondo da subito che non è il caso, vada alle Canarie, riconosciute da tempo zone disagiate dall’Europa poiché insulari, oppure vada in Irlanda, altra zona con vantaggi fiscali e sede proprio della Ryan Air, e vedrà che ciò che ho descritto è la semplice realtà riconosciuta dall’Europa. Non ci vuole coraggio come ha detto ma solo un po’ di buonsenso e di apertura mentale, altrimenti il suo perseverare nell’inerzia potrebbe avere altre motivazioni che non oso nemmeno pensare.

Raffaele Cadinu, 10 Maggio 2016