Capodanno ad Alghero, Auriemma (FdI): “La sinistra copia il nostro modello per mancanza di idee”

Il vice coordinatore di Fratelli d’Italia accusa: «Il format in tre giorni? Nostra intuizione, Moro ammetta il fallimento delle proprie formule».

Duro attacco di Alessio Auriemma, vice coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, alla sinistra algherese, in particolare alle recenti dichiarazioni del consigliere Giampietro Moro. Oggetto del contendere: il format del Capodanno, tornato quest’anno al modello delle tre serate che, secondo FdI, era stato ideato e attuato dalla precedente amministrazione di centrodestra nel 2023.

«Leggo le dichiarazioni di Giampietro Moro e non posso non notare come il nervosismo della sinistra algherese emerga ogni volta che qualcuno osa ricordare la realtà dei fatti: il modello di Capodanno in tre giornate è quello ideato dal centrodestra nel 2023 ed è esattamente quello che la sinistra, solo un anno fa, aveva criticato e abbandonato,» ha dichiarato Auriemma.

Il vice coordinatore di FdI accusa la maggioranza di aver fallito con le proprie “formule alternative” e di essere costretta a tornare sui passi della giunta precedente. «Ne siam felici, ma Moro eviti di parlare di “patrimonio di tutti”: ammetta solo che non hanno avuto nuove idee».

Auriemma ha ricordato come, fino a poche settimane fa, la sinistra locale avesse una visione completamente diversa degli eventi di fine anno: «Fino a tre settimane fa la sinistra parlava di “grandi eventi da superare”, di “spese eccessive” e di “format da cambiare”». Il cambio di rotta, che vede il ritorno a “la piazza, gli artisti di livello nazionale e la promozione turistica”, non è accompagnato, secondo FdI, da un’onesta intellettuale. «A sinistra manca l’onestà di riconoscere che quelle scelte erano giuste».

Il comunicato di Fratelli d’Italia si conclude con una stoccata sulla polemica politica più ampia, definendo l’allusione al fascismo come il «marchio di fabbrica di una sinistra fallita». Auriemma cita l’ex Premier Romano Prodi: «Perfino Prodi ha detto ai suoi che son ridicoli. Manca solo Moro ad accorgersene». In chiusura, Auriemma ribadisce la paternità dell’evento: «Avremmo potuto, ma non ci siamo appuntati medaglie, però ristabiliamo la verità: il Cap d’Any, così come lo conosciamo oggi, è figlio della visione culturale e turistica del centrodestra. Se oggi la sinistra si limita a copiarlo, senza neppure ammetterlo, è la prova che l’unica idea che sa mettere in campo è quella di chi c’era prima».

6 Novembre 2025