Cagliari Tattoo Convention: stasera le premiazioni

Nona edizione dell'evento dedicato a tatuaggi e body art. 150 artisti in arrivo da tutto il mondo. In calendario musica, mostre, spettacoli e installazioni. Tra gli ospiti il grande tatuatore olandese Hanky Panky e il rapper torinese Ensi

È iniziata venerdì e proseguirà fino a questa sera l’edizione numero nove della Tattoo Convention di Cagliari. Primo evento in Sardegna dedicato al tatuaggio. L’appuntamento è al Centro Congressi dell’Hotel Setar, sul litorale di Quartu Sant’Elena: da venerdì 19 a domenica 21 agosto, con apertura ogni pomeriggio dalle 16 fino a notte. All’opera oltre 150 tra tatuatori e piercers specializzati nell’arte del corpo.

Tra gli artisti che hanno confermato la loro presenza alla Convention cagliaritana: Andrea Pallocchini, Marco Galdo, Vale Lovette e i sardi Gabri Pais, Paolo Murtas, Valerio Cau. Per la prima volta in Sardegna Massimo Luciani, Emanuele Sircana, Andrea Pennacchia, Marco Mattarese e Henk Schiffmacher, tatuatore olandese conosciuto con il nome di Hanky Panky, uno dei più grandi esperti al mondo di body art. Curatore di mostre e libri sul tema e fondatore del Tattoo Museum ad Amsterdam, dove si trova 7 giorni su 7 un tattoo studio che impegna lo staff di Schiffmaker, Hanky Panky è famoso anche per aver tatuato alcune star del mondo della musica come i Red Hot Chili Peppers, i Pearl Jam e Kurt Cobain e la modella Kate Moss.

Gli artisti ospiti della Cagliari Tattoo Convention sono impegnati da ieri fino a domani nel realizzare tatuaggi dal vivo e mostrare i lavori al pubblico. In vetrina il tatuaggio tradizionale fino alle varianti contemporanee, dallo stile giapponese a quello geometrico e tribale fino alle novità nel campo del disegno realistico e del watercolor tattoo che si ispira alla pittura con acquerello. La Cagliari Tattoo Convention è un evento ormai consolidato tra le convention italiane, vetrina importante che mostra il meglio delle creazioni artistiche in ambito nazionale e internazionale.

L’evento ha preso il via venerdì 19 agosto. La serata inaugurale è stata animata da musica, acrobazie, e rock con le performance spettacolari della compagnia Virginia Viviano Ensemble caratterizzate dal gioco con gli elementi naturali come il fuoco; acrobazie e danze aeree su una struttura autoportante alta sette metri. Sul grande palco allestito per il primo anno all’aperto si sono esibiti Rainkinas di Ossi (Sassari) e il trio romano BlackRainbows, considerai la miglior band stoner in Italia. I live sono stati accompagnati dalle selezioni di Miky Padrini.

Ieri (sabato), secondo giorno della convention, è stata la volta dell’Hip-hop Night con i sardi Almassacro, autori di un potente hard rap core. A seguire si è esibito l’ospite speciale della tre giorni: Ensi, considerato oggi uno dei nomi di punta dell’hip hop italiano. Classe 1985, all’anagrafe Jari Vella, il torinese Ensi ha esordito a vent’anni con il progetto Onemic. La sua passione è il freestyle, con cui si è affermato nel panorama musicale nazionale e ha conquistato il successo nei maggiori campionati italiani come Tecniche Perfette e Mtv Spit. Il primo disco “Era Tutto un sogno”, pubblicato da Tanta Roba Label nel 2012, ha avuto un successo immediato e ha contribuito a fare di Ensi uno dei maggiori esponenti del genere nel nostro paese. Nel 2014 per Warner Music è uscito il secondo disco “RockSteady”, mentre l’ultimo ep, “One by One”, ha visto la luce nell’ottobre 2015. A precedere i concerti ci saranno il set del dj e producer sardo Hngvr che attualmente vive e lavora a San Francisco, e l’esibizione della danzatrice tribal fusion Martha Jewel.

Oggi (domenica) gli artisti si metteranno a confronto con il Tattoo Contest che premierà i lavori più belli realizzati nelle cinque categorie di show, color, black and grey, tribal, traditional, japan. L’edizione 2015 aveva premiato Gabri Pais nella categoria realistico, Jessica Sgarella per il tatuaggio figurativo, Diamante Murru (tribale), Andrea Pallocchini (giapponese). Vale Lovette (tradizionale).

21 Agosto 2016
Autore della foto: Stefano Obino