Borsa di Milano, guida al Ftse Mib

l termine è di pubblico dominio, capita spesso di ascoltare anche distrattamente, mentre si è davanti ad un telegiornale ad esempio. Il Ftse Mib (Financial Times Stock Exchange Milano Indice di Borsa) è l’indice di riferimento della Borsa Italiana e si compone delle 40 classi di azioni più negoziate in Borsa.
L’indice è stato gestito da Standard & Poor’s dal suo inizio fino a giugno 2009, quando questa responsabilità è passata al gruppo FTSE, posseduto al 100% dalla società madre di Borsa Italiana, il London Stock Exchange Group.
In sostanza il Ftse Mib è costituito
dalle 40 società italiane più capitalizzate del Paese che rappresentano da sole l’80% della capitalizzazione complessiva del mercato. la composizione di questo paniere viene quindi rivista con cadenza trimestrale.

Come è composto il FTSE

Come composto il Ftse Mib? Le società che compongono l’indice FTSE MIB variano nel tempo, a seconda della loro capitalizzazione di mercato e della loro liquidità. A questo si aggiunge poi il fatto che un’azienda non può rappresentare, in alcun caso, oltre il 15% dell’indice, evitare un’eccessiva concentrazione in un unico soggetto.
Come riporta il sito Insider24, il Ftse Mib include al proprio interno un paniere delle maggiori imprese italiane quotate in Borsa ed attive in vari settori, tra i quali:

  • Banche ed Assicurazioni
  • Energia
  • Petrolio
  • Automobili
  • Aerospazio
  • Telecomunicazioni
  • Microelettronica

Per citare qualche esempio concreto, con una capitalizzazione di mercato di 72,65 miliardi di euro al 30 dicembre 2019, Enel è la società a più alto valore di Borsa Italiana. Generali e Mediobanca sono le uniche società a non essere mai state rimosse dall’indice di riferimento italiano (dal 1992), mentre le ultime arrivate sono: Banca Mediolanum (marzo 2020), Banca Generali (dicembre 2019), Nexi (giugno 2019), Hera (Marzo 2019), Amplifon e Diasorin (dicembre 2018).

L’andamento nel corso degli anni

IT40, come viene chiamato all’estero il FTSE, ha mostrato un livello di volatilità più elevato nell’ultimo decennio. I vari grafici dei prezzi mostrano una tendenza al rialzo durante il decennio precedente, ma ciò che è più interessante è il fatto che ci sono numerosi e considerevoli pullback dal trend primario.
I ritracciamenti possono essere significativi come un paio di decine di percentuali e gli operatori hanno la possibilità di realizzare profitti non solo prendendo posizioni lunghe ma anche andando short con l’indice Italy 40. Il prezzo più basso in dieci anni si individua a maggio / giugno 2012 quando l’indice aveva un valore di circa 12.800. Al contrario, ha raggiunto un picco di quasi 25.000 nella prima metà di febbraio 2020.
Tuttavia, poco dopo aver raggiunto il suo prezzo massimo decennale, il valore dell’indice FTSE MIB è notevolmente diminuito e ha raggiunto i 15.000 in un periodo di un mese. La significativa diminuzione di valore è stata causata dal peggioramento della salute economica, conseguenza della pandemia. Tuttavia, l’indice Italy 40 è riuscito a recuperare parte del suo valore.

8 Maggio 2021