«Amministrazione comunale: fra realtà aumentata e realtà condivisa»

L'opinione di Stefano Lubrano, leader di Patto Civico Alghero

Con il Festival Internazionale dedicato all’arte interattiva nei giorni scorsi si è tenuto ad Alghero l’evento finale del progetto, finanziato dall’Unione europea, denominato “I AM”. Tanti gli appuntamenti fra conferenze, workshop ed eventi; fra questi il più alto e spettacolare è stato senza dubbio la proiezione di immagini e luci su monumenti del centro storico e sul Nuraghe di Palmavera. Il progetto “I AM” (International Augmented Med) mira a dare un importante sostegno allo sviluppo economico del turismo tramite l’utilizzo di applicazioni multimediali all’avanguardia e fra queste quella della realtà aumentata per consentire la promozione del patrimonio culturale dei vari territori coinvolti in questo progetto (14 partner di 7 paesi del mediterraneo).

In sostanza, queste tecnologie consentono di ricostruire virtualmente monumenti, di rappresentare momenti di vita quotidiana di periodi del passato, di far vivere e dare valore in maniera attuale alle testimonianze storiche di cui una località è ricca. Questo progetto si è sviluppato in diverse tappe; il tutto è stato avviato nel Marzo 2011 dalla giunta guidata da Marco Tedde, è stato definitivamente formalizzato dal commissario Casula nel febbraio del 2012 è stato poi condotto dal luglio del 2012 dalla giunta guidata da Stefano Lubrano, e portata a compimento dalla giunta guidata da Mario Bruno.

Un progetto importante che ha visto il coinvolgimento in diverse fasi, tutte importanti, di ben quattro amministrazioni comunali diverse. Ci dispiace notare però che gli sforzi fatti dal 2011 ad oggi siano stati in qualche modo ridotti, da parte dell’attuale amministrazione, ad una sintesi eccessiva con una scarna comunicazione che esaltava il reperimento di 3 milioni di euro di fondi dell’Unione Europea, senza alcun richiamo all’importante lavoro svolto dalle varie amministrazioni precedenti.

Riteniamo che l’attuale amministrazione comunale abbia perso più di una buona occasione; in primo luogo avrebbe potuto far comprendere agli algheresi che amministrare e programmare per una città può significare avviare dei progetti oggi per averne riscontro dopo un lasso di tempo medio-lungo, mentre spesso le aspettative dei cittadini, a seguito dell’avvio di un iter progettuale, hanno un limite temporale di breve termine.

Quando poi un progetto giunge a conclusione gli effetti devono avere invece una propria concretezza nei tempi e nei riscontri. Ed è questo il ruolo fondamentale a cui l’amministrazione che ha l’onore di concludere il progetto è chiamata; non ci si può appropriare del lavoro altrui e mancare nel momento in cui si deve svolgere il proprio. In tal senso si è infatti persa l’opportunità di coinvolgere proprio i cittadini di Alghero; solo in pochi infatti, per una evidente carenza di informazione e comunicazione, hanno assistito alle suggestive proiezioni ed elaborazioni grafiche su alcuni monumenti di Alghero; poteva essere una grande occasione per ritrovarsi come comunità, con il coinvolgimento delle scuole, dei comitati di quartiere, delle associazioni, e creare un “senso di appartenza 2.0” guardando alla storia con le nuove tecnologie.

Questo non è avvenuto, così come non è avvenuto per l’obiettivo primario del progetto, ovvero ” dare un importante sostegno allo sviluppo economico del turismo” (come citato nella delibera commisariale 26 del 2 febbraio 2012) dal momento che le imprese del comparto ricettivo algherese non sono state nè coinvolte, nè informate. Con questo progetto è possibile ammirare e utilizzare una tecnologia della “realtà aumentata”, ci piacerebbe però anche poter beneficiare di una “realtà condivisa” e magari anche utile alla comunità e alle imprese algheresi che operano nel turismo e nella tecnologia.

30 Settembre 2015