Allarme rosso per la pesca sarda: “Intervento immediato della presidente Todde, la filiera è in ginocchio”
Dopo le gravi criticità, il consigliere di Alghero Alberto Bamonti chiede all'Amministrazione regionale di agire subito per scongiurare il tracollo del settore, già penalizzato da ritardi e assenza di programmazione.
 
					La proroga del fermo biologico disposta dal Ministero sta scatenando una crisi senza precedenti in Sardegna. L’intera filiera ittica regionale – dai pescatori agli armatori, dai commercianti ai ristoratori – è ormai in ginocchio, spingendo la politica locale a chiedere un intervento immediato alla Presidente Alessandra Todde.
L’appello, lanciato dal consigliere comunale di Alghero Alberto Bamonti del Gruppo Noi Riformiamo Alghero, denuncia le “gravi criticità emerse” e l’assenza di programmazione che sta mettendo a rischio la sopravvivenza economica di centinaia di lavoratori e imprese.
“È necessario affrontare con urgenza una situazione che rischia di compromettere la sopravvivenza economica di centinaia di lavoratori e imprese del settore, già penalizzati da una gestione priva di programmazione e da ritardi nei pagamenti dei fermi pesca,” si legge nella nota.
La protesta non è solo economica, ma tocca l’identità stessa dell’Isola. “Dobbiamo fare un appello forte e deciso: la Sardegna non può più aspettare,” afferma Bamonti, sottolineando il dramma quotidiano: “Ogni giorno di silenzio significa barche ferme, famiglie senza reddito e un pezzo di identità che rischia di scomparire. È il momento di agire, ora.”
La Regione è ora chiamata a fornire risposte immediate e soluzioni concrete per scongiurare il collasso di un settore vitale per l’economia e la tradizione sarda.
















