Alghero, da Capitale a città dei misteri: l’attacco di Langella

"Perché non c'è una scritta di benvenuto all'aeroporto? Svuotano i nostri eventi per 'dare spazio a tutti', penalizzando chi crea."

La recente auto-proclamazione di Alghero come “Città della Pace”, con l’adesione alla Marcia PerugiAssisi 2025 e l’impegno per i diritti umani, è finita al centro di una dura critica da parte di Gianfranco Langella, Segretario Nazionale di Destra Democratica Italiana. Secondo Langella, dietro la “facciata simbolica” si nasconde una “verità amara” di inerzia e miopia politica che sta spegnendo la centralità e l’identità della città.

Il politico non usa mezzi termini per denunciare quella che definisce una “città dei misteri”, dove “niente si sa, niente si vede e niente davvero si propone”. La critica parte da un dettaglio apparentemente banale, ma simbolico: la mancanza di scritte di benvenuto all’aeroporto e nelle rotatorie cittadine. “Neanche all’aeroporto di Alghero, nel suo ingresso esterno principale, compare una scritta che accolga chi giunge,” scrive Langella. “Quei segni contano: sono identità, accoglienza, memoria. Oggi chi arriva qui trova una città dei misteri.”

Il cuore dell’accusa si sposta poi sulla gestione dei fondi e sul ruolo di Alghero nel panorama regionale. Langella sostiene che la città stia subendo un deliberato depotenziamento a favore di logiche di “equità” che, di fatto, penalizzano l’originalità e la visione. L’esempio citato è la diluizione degli eventi di successo: “Se Alghero organizza il Capodanno, non è accettabile che, a pochi chilometri, si finanzino eventi identici con gli stessi soldi pubblici,” afferma il Segretario DDI, puntando il dito contro una “miopia politica” che “toglie anziché costruire”.

Secondo Langella, questa logica ha trasformato un evento algherese di “appuntamento nazionale, dando visibilità attraverso TV e media” in un evento locale, popolare, “senza spessore e senza prospettiva”.

La conclusione è un duro monito alla classe dirigente e alla cittadinanza: “Alghero è davvero la Città della Pace… o sta diventando la città della pace dei sensi, dove regna il silenzio, dove si tace di fronte a tutto, dove la rassegnazione ha preso il posto del coraggio e delle idee?” Langella lancia un appello chiaro: “La pace vera non è stare fermi. La pace vera è costruire, discutere, proporre, cambiare. E chi ama davvero questa città, non può più restare in silenzio.”

24 Ottobre 2025