Aldo Salaris (Riformatori): “La Sardegna non può restare in piena paralisi”
Il segretario regionale dei Riformatori Sardi interviene sulla situazione politica regionale dopo la sentenza del Tribunale civile di Cagliari: "preso atto che la presidente non intende prendere in considerazione le dimissioni e vuole insistere a governare, venga immediatamente in aula con un nuovo governo tecnico, individuato dalla sua maggioranza, che sia realmente capace di affrontare e risolvere a breve termine le principali emergenze".

“La sentenza del Tribunale civile di Cagliari è chiara: il ricorso della presidente Alessandra Todde è stato rigettato. La strada è ormai tracciata per i mesi che restano. Come da lei stessa dichiarato, la presidente ha il pieno diritto di proseguire il proprio percorso legale visto e considerato che non condivide la decisione dei giudici. Ma nel frattempo la Sardegna non può permettersi un governo paralizzato, in bilico tra decadenza e schermaglie politiche”. Così il segretario regionale dei Riformatori Sardi, Aldo Salaris.
“In un anno e mezzo, tra inesperienza e continue tensioni politiche nella maggioranza, poco o nulla è stato fatto per affrontare le vere emergenze dell’isola: la sanità è al collasso, la disoccupazione, le criticità sui trasporti e il mancato governo del territorio. Per questo, preso atto che la presidente non intende prendere in considerazione le dimissioni e vuole insistere a governare, venga immediatamente in aula con un nuovo governo tecnico, individuato dalla sua maggioranza, che sia realmente capace di affrontare e risolvere a breve termine le principali emergenze. Da qui a quel poco che manca alla fine di questa legislatura sono sicuro che, per l’esclusivo interesse dei sardi, troverà noi delle opposizioni disponibili nel risolvere insieme questi problemi”.
“Quando finalmente scadranno i termini, il Consiglio regionale prenderà atto della decadenza. A quel punto si tornerà al voto. E se, come sostiene l’attuale maggioranza, i sardi desiderano ancora essere governati da Alessandra Todde, si ricandidi e si sottoponga di nuovo al giudizio popolare. Oggi però non è il momento delle battaglie di principio, degli slogan e delle difese d’ufficio. È il tempo della responsabilità. La Sardegna ha bisogno di risposte concrete, non di impasse politica”.