Note stonate anche a settembre, viste da Leonardo Casu

Non ho il tempo, (mille e uno i motivi), per partecipare attivamente ai vari stilemi che codificano i rapporti tra gli Utenti della Rete; mi limito esclusivamente ad una lettura dei vari interventi prima su Alguer.it che ha lanciato questo nuovo modello di partecipazione alla vita pubblica della nostra Città, ed ora ovviamente sulle reazioni che AlgheroEco, vera novità in veste telematica, registra. Innanzitutto mi preme sottolineare quanto la partecipazione attraverso la Rete arricchisca la portata delle problematiche che investono la vita in comune : lo scambio di vedute tra la Signora Rosnati ed il Signor Giovanni Chessa, infatti, fa intravvedere anche ai non iniziati sulla questione specifica come il sottoscritto, una serie di ‘perle’ che è meglio affrontare, non nelle ‘segrete stanze’ di un Assessorato, ma alla luce di un pubblico, proprio quello della rete sociale, provocato in questo caso dalle opinioni di AlgheroEco; il fenomeno Grillo o Cinque Stelle è diventato imponente (per le dimensioni) ed ingombrante (per chi lo teme), sicuramente per le devianze della malapolitica, ma altrettanto certamente per l’alto numero di frequentatori della Rete che, sfuggendo dai Partiti tradizionali, cerca uno spazio entro il quale dire la propria e indicare una rotta diversa per le sorti della cosa pubblica.

Non sono un patito né di Grillo né dei rapporti interpersonali impostati sulla Rete, però se questioni così importanti come la vita del Calich correlata alla vicenda del bacino del Cuga (ideato per uso irriguo e successivamente promosso a riserva di acqua potabile per un quarto di Sardegna) diventano i problemi di ‘tutti’ perché quella parte di ‘tutti’ che frequenta la Rete se ne interessa, ben vengano i dibattiti sulla Rete anche se scomodi per chi gestisce la ‘cosa pubblica’. Ed in effetti, grazie ai commenti, possiamo arguire che :

a) la canalizzazione dei reflui del depuratore di Sassari, non è solo una intenzione, ma è un progetto in via di finalizzazione concreta. Nessuno sa chi si è assunta la responsabilità di una scelta così catastrofica visto che il Cuga da riserva di acqua potabile verrà declassato, e non potrà più fungere da riserva idropotabile, se non dopo (presumo) specifici trattamenti che sicuramente costeranno e che Abbanoa inevitabilmente farà pesare sulla bolletta degli Algheresi. Continuo a chiedermi perché i reflui del depuratore di Sassari non sono stati convogliati nel Bidighinzu riserva idropotabile di Sassari, in modo da addebitare alla stessa Sassari gli ulteriori costi di potabilizzazione della sua acqua.
b) la conseguente scelta di canalizzare i reflui del depuratore di San Marco verso il Cuga viene vista solo in termini di capacità dello stesso bacino, e non come un aggravamento delle scelta perpetrata con i reflui di Sassari. Peccato che la semplice operazione aritmetica non coincida con le reali possibilità di immagazzinamento del Cuga, proprio perché i collaudi sulla tenuta della diga per la capacità prevista nel progetto originario, per quanto ne so, non sono ancora finiti. E l’acqua piovana? Vale a dire che il Cuga dovrà scaricare tutto l’anno, con volumi di acqua ben più alti di quelli attuali, con una destinazione unica: il Calich.
c) ancora: chiedo a quale logica risponda la proposta di inviare la totalità dei reflui di San Marco relativi ai mesi invernali nel Calich. Solo chi non ha sperimentato personalmente la cosiddetta ‘marea gialla’ può pensare che in inverno sia meno doloroso assistere a questo fenomeno. E i danni per l’ecosistema della laguna sono minori in inverno?
d) a quando una riunione di veri conoscitori della questione e di quelle collegate, che studi nella totalità e nella sua complessità tutti i fenomeni possibili, al fine di evitare una catastrofe non soloambientale?
e) intanto, al fine di ostacolare i lavori per la canalizzazione dei reflui di Sassari, e successivamente di quelli di San Marco verso il Cuga, il Signor Muttoni suggerisce l’unica via percorribile: adire la Procura della Repubblica. Se ne facciano carico, a nome dei Cittadini, i Sindaci interessati. L’acqua è un bene pubblico ed il suo uso non può subire pregiudizi per la supponenza e leggerezza di pochi scellerati.

15 Settembre 2012