«Policlinico sassarese, nulla è cambiato: lavoratori ancora senza stipendio»

L'opinione di Alessandro Nasone, Segretario Territoriale Nursing Up

Siamo arrivati ormai a gennaio inoltrato, le feste Natalizie sono terminate e Carnevale è alle porte ma per i lavoratori del Policlinico sassarese nulla è cambiato, anzi, questo periodo è stato molto amaro. All’appello manca lo stipendio di dicembre, la tredicesima, e lo stipendio di Gennaio. I lavoratori, stremati ormai da una situazione assurda che va avanti da tanto, troppo tempo, hanno più volte protestato alla direzione della struttura di Viale Italia, la quale rimbalza le colpe alla ASL di competenza, che dovrebbe erogare ancora un ingente somma, a data da destinarsi.

Ma andiamo per ordine, il Policlinico Sassarese, struttura polifunzionale, privata convenzionata con il sistema pubblico, eroga numerose prestazioni, assistenziali, ambulatoriali, chirurgiche e di sala operatoria. Tutte a pieno regime, ogni giorno. La segreteria territoriale del Nursing Up, chiede all’Amministrazione del Policlinico e al Commissario dell’Asl di chi sono le colpe dei ritardi, se sono da imputare a gestione deficitaria del policlinico oppure alla Asl che salda le prestazioni con grande ritardo.

Di chiunque sia , comunque la responsabilità di questo agire , bisogna ricordarsi che ci sono famiglie che vivono dallo stipendio guadagnato ogni giorno all’interno dei reparti del Policlinico. Per di più, il problema cronico dei ritardi nel pagamento degli stipendi ai lavoratori non riguarda solo il policlinico sassarese, ma ben si tutte le strutture private presenti nel territorio, una su tutte il San Giovanni Battista, di Ploaghe, dove lavoratori si trovano in arretrato di sei stipendi, e la struttura verte in una situazione di empasse giuridico-legislativa,continuando nel frattempo a macinare debito, circa 100 mila euro mensili nonostante 400 prestazioni sanitarie giornaliere erogate.

Il consiglio regionale aveva pochi mesi fa approvato la modifica alla legge regionale 23/2005, che di fatto sopprimeva le ex ipab. Ma probabilmente la politica regionale, sempre più cagliaricentrica in questo periodo ha altro di più importante da pensare, che al diritto delle famiglie di recepire lo stipendio guadagnato. Sarebbe opportuno che alle parole i nostri rappresentanti regionali passassero ai fatti.

Il passaggio della struttura di Ploaghe alla Asl che deve riconvertirla e renderla funzionale e produttiva, non può più attendere , la Politica Regionale e i Rappresentati del territorio non hanno più scuse, devono mantenere le promesse che da troppo tempo hanno fatto ai lavoratori e sindacati. I Delegati Regionali del Territorio devono pretendere gli atti che si consentano ai lavoratori di mettersi al sicuro, di riuscire a pagare debiti, mutui e iniziare a garantire il minimo necessario alla propria famiglia. Di contro, inspiegabilmente, assistiamo a strutture private, o private convenzionate, gestite da cooperative, dove i lavoratori vengono pagati puntualmente, senza soffrire ogni mese la speranza di un sacrosanto stipendio.

Alessandro Nasone, 27 Gennaio 2016