“Sospesi i ricoveri all’AOU di Sassari. Solo interventi urgenti”
L'opinione di Uccio Piras
É già la terza volta che: volenti o non volenti metto il dito su una piaga che mira ad evidenziare che la nostra Sanità è sull’orlo del collasso. Basta l’influenza anticipata per mandare il tilt il sistema. Ricoveri programmati sospesi al Santissima Annunziata ed alle Cliniche Universitarie San Pietro di Sassari. La tempesta perfetta di abbatte sulla AOU di Sassari e la sanità di un intero territorio. E a mettere nero su bianco l’esito della tormenta che agita i Reparti Ospedalieri è il commissario straordinario dell’Azienda, Mario Palermo che ha disposto la sospensione dei ricoveri in elezione. Fulmine in picchiata su un cielo già coperta da nuvole nere, visto che gli allarmi sul sovraffollamento e le insufficienze della struttura risuonavano da tempo.
Con il panorama di barelle ad affollare i corridoi, più volte denunciato, ed evocato da Palermo nella nota inviata a direttrici e direttori di riferimento, delle strutture complesse e semplici dipartimenti. Per tutti loro l’ordine è di mettere in pausa i ricoveri programmati. Ad esclusione delle urgenze differibili non procrastinabili secondo valutazione clinica del Direttore della rispettiva struttura complessa. Una mazzata per chi era in attesa d’un intervento e a cui la misura definita “temporanea e straordinaria” non dà alcuna assicurazione sul futuro. Le pressioni assistenziali hanno raggiunto livelli tali da compromettere in modo rilevante la funzionalità del pronto soccorso e dei reparti di degenza. L’incipit prelude all’elenco di sofferenze note e a cui si è aggiunto un ulteriore fattore negativo.
L’anticipazione, rispetto agli anni precedenti, dell’incremento stagionale delle sindromi respiratorie, con conseguente aumento dell’input verso il pronto soccorso ed i reparti internistici. È evidente che in un ospedale con un organizzazione più solida ed un adeguato numero di operatori l’effetto sarebbe stato molto meno grave. L’influenza ha acuito il problema, non lo ha creato. La malattia continua ad incidere sulla cronica insufficienza della capacità di dimissione, aggravata dal numero elevato di pazienti in attesa di collocazione territoriale.
I nodi vengono al pettine, troppo spesso i reparti trattengono pazienti stabilizzati per mancanza di strutture di continuità assistenziale o per ritardi nei percorsi amministrativi, contribuendo così alla saturazione dei posti letto. In realtà è un intero schema assistenza del Nord Sardegna a implodere, perché l’hub di Sassari ed il suo Dipartimento di Emergenza e Accettazione, accoglie, essendo di terzo livello, un’utenza esorbitante rispetto alle sue possibilità a causa della crisi sul territorio.
Persone che arrivano da tutto il sassarese, ed anche dalla Gallura, congestionano le risorse allo stremo dell’Azienda. E in questo quadro estremo si sondano le infezioni legate all’assistenza dove, la situazione di sovraffollamento aumenta ulteriormente il rischio clinico ed organizzativo, alimentando un circolo vizioso che impatta sulla sicurezza dei pazienti sul carico del lavoro del personale e sulla disponibilità dei posti letto. E si ritorna così all’assunto di partenza, la sospensione di ricoveri in elezione che però coinvolge le strutture con disponibilità di posti letto. Intanto però chi ha i soldi si fa operare in privato. C’è da vergognarsi. Il sistema ormai, come ho sempre asserito, è veramente di fronte ad un collasso non perdonabile.
Ad Maiora
Uccio Piras

















