“Cap d’Any, Alghero non si farà trascinare dal nome ad effetto”
La consigliera M5S Giusy Piccone critica la "spasmodica e costosa ricerca del nome ad effetto" per il Capodanno e rilancia una strategia basata su cultura e territorio, estesa all'area Nord-Ovest dell'Isola.

Il Capodanno di Alghero cambia pelle. La città, pioniera nell’inventare i festeggiamenti in piazza in Sardegna, imbocca una “strada differente” e abbandona la “spasmodica e costosa ricerca del nome ad effetto” che, secondo la consigliera comunale del Movimento 5 Stelle, Giusy Piccone, rende ormai “tante città uguali e concorrenti per una sola notte”.
La consigliera Piccone, con una nota ufficiale, ha difeso e illustrato la nuova strategia adottata dall’Amministrazione e dalla Fondazione Alghero, che dallo scorso anno ha marcato una “impronta nuova e ambiziosa” dove “la cultura diventa motore di sviluppo e la nostra identità risorsa principale”.
L’obiettivo è far evolvere il Cap d’Any in un appuntamento capace di dialogare con il territorio metropolitano e di diventare “uno strumento strategico per la promozione dell’intera area nord-occidentale della Sardegna”. Per la Riviera del Corallo, l’evento rimarrà la “ciliegina di una programmazione lunga un intero anno”, incentrata su lingua, tradizioni popolari, enogastronomia e patrimonio storico-artistico.
La nuova visione, che sta prendendo forma concreta nel 2025, ha già portato a una programmazione estiva “ampia, coerente e di qualità”. Ne è un esempio la festa di San Michele, che si è trasformata “da semplice spettacolo a grande festa popolare” con protagonisti i talenti locali.
Piccone ha concluso con un messaggio chiaro a chi “oggi rimpiange il passato”: “Alghero non può più permettersi strategie vecchie e superate. Non basta un concerto per promuovere un territorio: servono visione, coerenza e investimenti sulle risorse autentiche della città. Ed è quello che si sta facendo, coinvolgendo più attori, associazioni e imprenditori locali”.