Emergenza Idrica Nord Sardegna: Masala (FdI) chiede intervento urgente alla Regione
"La regione intervenga nei confronti delle società appaltatrici del servizio le quali, a fronte del forte costo che esigono dai cittadini e dalle imprese, dimostrano di non essere in grado di portare avanti il loro compito".

Una “vera emergenza idrica” sta attanagliando Sassari e l’intero Nord Sardegna, riportando alla mente i disagi delle grandi siccità degli anni Settanta. La consigliera regionale di Fratelli d’Italia, Francesca Masala, lancia un appello perentorio alla Regione, chiedendo un intervento immediato per risolvere una situazione “insostenibile” che sta mettendo in ginocchio cittadini e imprese. Da giorni, numerosi Comuni del Nord Sardegna sono alle prese con gravi interruzioni nell’erogazione dell’acqua potabile. Le forniture sono ridotte, discontinue o del tutto assenti, costringendo famiglie, attività commerciali e strutture ricettive a dipendere da autobotti “del tutto insufficienti a coprire i fabbisogni”, denuncia Masala.
La consigliera regionale punta il dito contro le cause di questo disservizio, attribuendole a “banali guasti agli impianti e alla loro manutenzione”. Secondo Masala, società come ENAS e ABBANOA avrebbero l’obbligo di pianificare interventi “bene e per tempo”, evitando di trovarsi impreparate “nel pieno della stagione più calda e con maggior numero di residenti”. “Questo non è il passo che si deve tenere in un Paese civile e soprattutto per il caro bollette che subiamo dalle Società appaltatrici del servizio”, sottolinea Masala, evidenziando il paradosso di costi elevati a fronte di un servizio carente.
A farne le spese, come sempre, sono i cittadini, che vivono “situazioni di grave disagio”, e gli operatori economici, che subiscono “danni incalcolabili” proprio nel periodo più cruciale dell’anno, quello estivo, in cui si concentrano sforzi e investimenti.
La consigliera Masala invoca non solo il ripristino immediato del servizio e la garanzia di rifornimenti certi, ma anche la necessità di “chiarire le responsabilità e programmare soluzioni strutturali”. “La Regione Sardegna non può restare in silenzio di fronte a un problema che, oltre a mettere a rischio la salute e la dignità delle persone, mina la credibilità dell’intero sistema di gestione delle risorse idriche”, afferma.
Il monito finale è diretto alla Regione: “intervenga nei confronti delle società appaltatrici del servizio le quali, a fronte del forte costo che esigono dai cittadini e dalle imprese, dimostrano di non essere in grado di portare avanti il loro compito”.