«Suolo pubblico, trovare un punto di incontro è possibile»

L'opinione di Alberto Bamonti

Trascorso un anno di sperimentazione delle nuove regole per l’attribuzione del suolo pubblico alle attività commerciali, è auspicabile che si compia un’opera di razionalizzazione ed aggiornamento del regolamento, attraverso la ponderazione del pubblico interesse alla quiete, riposo notturno e fruizione dei pubblici spazi, rispetto agli interessi di categoria. Tuttavia l’aspetto regolamentare non può costituire l’unica soluzione al problema, è fondamentale che l’amministrazione avvii un’opera di sensibilizzazione nei confronti della collettività tutta, per sottrarre la presente tematica dalla consueta dimensione dello scontro; da un lato residenti ed associazioni ambientaliste vivono l’attribuzione del suolo pubblico come un atto aggressivo degli spazi urbani ed invasivo del diritto alla quiete, e dall’altra, i commercianti chiedono un regolamento semplificato e flessibile che tenga conto dei fenomeni contingenti che rendono sempre più difficile sostenere un’attività di impresa.

Trovare un punto di incontro è possibile, a condizione che tutti i portatori di interesse (quindi non solo i commercianti, ma anche quindi le associazioni ambientaliste e i residenti) vedano nell’attribuzione del suolo pubblico una risorsa da custodire e valorizzare, nell’interesse collettivo, e non solo il mero aspetto lucrativo. Tra l’altro è sempre piu’ attuale la priorità nella lotta al degrado di alcune zone della città, e le sue difficoltà oggettive nel perseguirla, ciononostante non possiamo non ritenere di assoluta importanza che lo sviluppo delle attività commerciali negli spazi esterni sono una naturale estensione per una città turistica che deve saper attrarre ed accogliere i vacanzieri rendendo vivibili tutti gli spazi con una offerta professionale di servizi, allo stesso tempo senza precludere ad alcuno di poter godere delle bellezze storiche che il nostro centro cittadino offre.

Ecco perchè una società civile e progredita ha tutti gli strumenti socio-culturali per trovare il giusto equilibrio fra i portatori di interessi generali e quelli particolari di categoria; è fondamentale evitare di incorrere nello scontro improduttivo tra le parti, iniziando un dialogo costruttivo sui punti comuni e sopratutto sui vantaggi di avere uno spazio urbano razionale, accogliente nonché presidiato e sicuro.

Alberto Bamonti, 15 Febbraio 2016