“L’uso dell’ex Caserma è vergognoso”

I consiglieri comunali di Forza Italia attaccano l'amministrazione Bruno

Arroganza, faccia tosta e impunità. Queste alcune delle definizioni che potrebbero calzare a pennello se attribuite all’amministrazione Bruno in relazione alla gestione dell’ex-caserma di via Simon. Immobile, come ripetuto più volte, dal valore immenso sia storico che patrimoniale (diversi milioni di euro). Per ottenerlo le Giunte Tedde intrapresero un vero braccio di ferro con la Provincia di Sassari riuscendo poi ad entrarne in possesso. Ma, ovviamente, non era nelle intenzioni di quelle amministrazioni di centrodestra trasformare quel prezioso immobile in luogo per fare “feste tra amici”.

E’ stato uno dei sostenitori e frequentatori di quegli spazi, messi a disposizione di alcune associazioni dall’amministrazione Bruno, mentre difendeva l’operato di “Respublica”sui social, a palesare il fatto ci sia un uso privato di spazi pubblici, altro che “cosa pubblica” proprio l’opposto- Inutile che i protagonisti ripetano ogni volta che “ognuno può andarci e partecipare alle riunioni”. Gli algheresi non stanno pensando di certo a presenziare ad assemblee su temi scelti da realtà tutte connesse al mondo della sinistra, spesso comunista e dunque relative a scenari arcaici, superato e bocciato dalla storia.

Gli algheresi stanno pensando a come andare avanti, come trovare lavoro per i proprie figli e come salvare le proprie attività e aziende. La vera realtà di Alghero che cozza con l’irrealtà di “Respublica” come divulgato da locandina apparsa su facebook, dunque visionabile da tutti, autorità comprese, dove viene scritto a chiare lettere che “tutti i venerdi ci saranno degli appuntamenti per autofinanziarisi nelle spese delle utenze e certificati di sicurezza”. Adesso, noi comprendiamo quasi tutto, ma questa sembra proprio una presa per i fondelli.

Mentre il sindaco Bruno, in Consiglio, qualche mese fa, aveva detto che tutto era in regola e sicuro, oggi i compagni ammettono che devono recuperare soldi per “utenze e certificati di sicurezza”. A questo punto ci domandiamo se tutto il resto sia in regola, visto che di fatto è prevista mescita e somministrazione di cibi e bevande. Questo per non creare disparità tra tutte le attività e aziende che appena “alzano la serranda” sono sommerse da tasse e tributi (i più salati tra l’altro proprio comunali). Del resto sarebbe indegno, vergognoso e ignobile professare libertà, uguaglianza e fraternità poi comportarsi in maniera opposta proprio verso i propri concittadini.

Maurizio Pirisi
Michele Pais
Nunzio Camerada

12 Ottobre 2017