Triplice omicida in fuga: caccia a Elia Del Grande, ricerche concentrate anche nel nord Sardegna
L'uomo è evaso dalla casa-lavoro di Castelfranco Emilia: allarme per la comunità sarda e varesina.
Si intensifica la serrata caccia a Elia Del Grande, l’uomo di 49 anni tristemente noto alle cronache come l’autore della “strage dei fornai” del 1998, fuggito venerdì notte dalla struttura detentiva di Castelfranco Emilia, in provincia di Modena. Del Grande era stato lì trasferito per l’esecuzione di una misura di sicurezza, essendo ancora ritenuto un soggetto socialmente pericoloso. Le forze dell’ordine e la polizia penitenziaria stanno focalizzando le proprie indagini e le perlustrazioni in particolare nel Varesotto, sua terra d’origine, e nell’area settentrionale della Sardegna. Secondo le prime risultanze, l’evasione sarebbe avvenuta con modalità ardite: Del Grande avrebbe superato l’imponente muro di cinta, stimato in circa dieci metri di altezza, della casa-lavoro modenese, dileguandosi nel cuore della notte.
L’uomo balzò agli onori della cronaca nera nel lontano 1998, all’età di 22 anni, quando massacrò a colpi di fucile il padre, Enea (58 anni), la madre, Alida (53), e il fratello, Enrico (38), nella loro villa di Cadrezzate (Varese). Inizialmente condannato a tre ergastoli, la pena fu poi commutata in trent’anni di reclusione. Dopo averne trascorsi 25 in cella, era stato affidato alla struttura emiliana per una rivalutazione della sua pericolosità sociale.
L’attenzione degli investigatori sulla Sardegna non è casuale. Nell’agosto del 2023, Elia Del Grande aveva scelto di stabilirsi in Gallura, precisamente a Telti, nella frazione rurale di Li Furreddi. Viveva insieme a una donna sarda che aveva conosciuto in gioventù. La sua presenza, in un paese altrimenti tranquillo, non era affatto passata inosservata.
Poco dopo, l’uomo aveva innescato una serie di spiacevoli e gravi dissapori con un vicino di casa. La situazione era degenerata in un furto, puntualmente registrato dalle telecamere di videosorveglianza e denunciato alla Procura di Tempio. A quell’episodio erano seguite minacce e atti intimidatori, come il lancio di sassi verso il proprietario dell’immobile e persino il suo legale. Questi ultimi episodi avevano portato alla revoca del regime di semilibertà, con il conseguente rientro di Del Grande nel carcere di Bancali (Sassari) prima del definitivo trasferimento nella casa-lavoro da cui è riuscito a fuggire.


















