Tesoretto storico per l’isola: Roma ripiana 1,28 miliardi di debiti

Definita l'annosa controversia sulle compartecipazioni fiscali tra la Regione e il MEF. L'esborso in quattro rate. Previsti anche 200 milioni in due anni per l'insularità.

Il lungo braccio di ferro finanziario tra la Sardegna e il Governo centrale è giunto a una risoluzione formale. Lo Stato si è impegnato a versare all’Isola 1 miliardo e 280 milioni di euro netti, una somma destinata a saldare gli arretrati e le somme non trasferite negli anni passati, come stabilito nell’accordo con il Ministero dell’Economia. Questa cifra imponente sarà ripartita e versata nell’arco dei prossimi quattro anni.

L’intesa mette fine a una controversia annosa che aveva il suo fulcro nel Capitolo 1200 del bilancio statale, concernente la parte delle imposte regionali trattenute a Roma oltre il dovuto. La Regione ha sempre sostenuto che, tra il 2010 e il 2024, il Governo avesse accumulato un debito di circa 1,7 miliardi per mancate erogazioni, frutto della trattenuta unilaterale di quote spettanti alla Sardegna, in particolare quelle legate ai crediti d’imposta.

È da notare come l’ammanco sia cresciuto esponenzialmente nel tempo. Mentre nei primi anni si trattava di pochi milioni, le somme non corrisposte hanno subito una vertiginosa impennata, soprattutto a partire dal 2020. Le cifre più recenti evidenziano un’escalation: dai 146 milioni non trasferiti nel 2021 si è passati a 256 milioni nel 2022, per arrivare al picco di ben 424 milioni sia nel 2023 che nell’anno in corso.

I 1.280 milioni di euro ora riconosciuti vanno a coprire sia la principale pendenza sul Capitolo 1200, per la quale sono previsti 850 milioni di restituzione, sia altre partite minori legate a meccanismi di compartecipazione fiscale. A consolidare l’accordo, e come riconoscimento del principio di insularità, è previsto un versamento aggiuntivo di 100 milioni l’anno nel biennio 2026-2027, per un totale di 200 milioni extra. Questo stanziamento non solo risana un debito preesistente, ma fornisce alla Sardegna un’iniezione di liquidità fondamentale per la programmazione futura.

10 Dicembre 2025