Suolo Pubblico, la Lampis precisa

L' Assessore Natacha Lampis interviene in risposta al comunicato dell'opposizione sul regolamento di gestione del suolo pubblico

Non è scalciando o abbaiando alla luna, soprattutto da chi si è già espresso inequivocabilmente a favore del regolamento, che si commisura il diritto di tutta la cittadinanza di poter usufruire del suolo pubblico, nel rispetto del decoro urbano, con l’esigenza dei titolari di pubblici esercizi ad avere regole certe che garantiscano investimenti.

L’Amministrazione, infatti, come ben sanno i massimi referenti cittadini delle associazioni di categoria presenti nei giorni scorsi a Sant’Anna insieme ai tecnici comunali e al dirigente, è al lavoro per favorire gli operatori andando incontro alle esigenze del settore. Esattamente come è stato fatto in sede di studio e approvazione del nuovo regolamento per la concessione del suolo pubblico.

Nei prossimi giorni sono previsti nuovi incontri e qualora le esigenze lo richiedano, non è escluso che possa essere emanata una delibera interpretativa che aiuti gli uffici a snellire l’iter autorizzativo. Giova ricordare peraltro, che l’allungamento dei tempi di istruttoria e del conseguente rilascio delle autorizzazioni, è un fatto fisiologico dovuto all’applicazione delle rinnovate norme sulle superfici concedibili. Varie istanze, sulla base di verifiche fatte, presentano altresì problematiche legate al mancato pagamento TOSAP per l’anno 2014.

In base alla nuova disciplina le stesse sono oggi sospese in attesa di regolarizzazione dei tributi dovuti. Un fatto questo di giustizia sociale prima ancora che di concorrenza leale tra imprenditori. Non vi è nessun terrorismo contro gli operatori del centro storico, tutt’altro. Un imprenditore che davvero ha operato investimenti nel corso degli anni (nell’ambito degli investimenti non rientrano di certo elementi in plastica di scarsa qualità o ombrelloni con scritte pubblicitarie) non dovrà acquistare nuovi elementi d’arredo.

Oltre al piano degli arredi adottato che dava buone indicazioni nel merito, è dal 2009 che l’uso di elementi di un certo tipo (es. sedie in plastica e ombrelloni sgargianti) è vietato nel centro storico. Elementari regole di gestione di un’azienda, di buon gusto, di rispetto del decoro urbano, avrebbero dovuto già comportare delle scelte conformi alle prescrizioni tecniche attuali.

Natacha Lampis, Assessore allo Sviluppo economico e Attività produttive, 7 Marzo 2015