“Sulle locazioni turistiche l’assessore Corbia cede alla retorica della sinistra”
Marco Di Gangi, responsabile del Dipartimento Turismo Fratelli d’Italia Sardegna : "Si eviti la tentazione di colpire chi investe legittimamente nella propria casa. Il Governo ha già impugnato norme illiberali di Regioni e Comuni"

“Siamo di fronte all’ennesimo tentativo, per ora solo allo stato embrionale, di introdurre anche ad Alghero un orientamento punitivo nei confronti delle locazioni turistiche. Un orientamento che ricorda molto da vicino quello già adottato, con risultati discutibili, da alcune amministrazioni regionali e comunali – ovviamente di sinistra – che hanno tentato di limitare il diritto dei proprietari di affittare liberamente i propri immobili”. Lo afferma Marco Di Gangi, responsabile regionale del Dipartimento Turismo di Fratelli d’Italia e componente del Dipartimento Nazionale, commentando le dichiarazioni dell’assessore all’Urbanistica del Comune di Alghero, Roberto Corbia, riportate oggi dalla stampa.
“Nella sua intervista, Corbia afferma che il nuovo Piano Urbanistico Comunale dovrebbe affrontare, tra le altre cose, anche la “necessità di regolamentare fenomeni come quello degli affitti brevi”, giudicati implicitamente come un ostacolo alla residenza”. Una posizione che, secondo Di Gangi, alimenta una narrazione semplicistica e ideologica: “Ancora una volta si prova a scaricare su chi affitta per finalità turistiche la responsabilità di problemi strutturali – commenta – ma la realtà è ben diversa. I dati parlano chiaro: secondo Nomisma e Confedilizia, in Italia solo l’1,3% degli appartamenti è destinato alle locazioni turistiche, e appena lo 0,11% per più di 120 giorni l’anno. Si tratta di una quota marginale, che non giustifica né allarmismi né restrizioni arbitrarie”.
Il tema non è nuovo: in diverse Regioni – dalla Toscana alla Liguria – sono stati approvati provvedimenti che impongono limiti generalizzati, tetti numerici o vincoli temporali alle locazioni turistiche, spesso accompagnati da obblighi burocratici sproporzionati. “Molti di questi provvedimenti – sottolinea Di Gangi – sono già stati impugnati dal Governo Meloni in quanto lesivi delle prerogative costituzionali in materia di libera iniziativa economica e diritto di proprietà. La linea dell’Esecutivo è chiara: nessun attacco ideologico al settore turistico, ma regole equilibrate, trasparenti e rispettose dei diritti dei cittadini”.
“A conferma della serietà con cui lo Stato affronta il tema, è stato introdotto il Codice Identificativo Nazionale (CIN), ora obbligatorio per tutte le locazioni turistiche, che ha già contribuito in modo decisivo all’emersione del sommerso e al contrasto dell’abusivismo. Uno strumento di tracciabilità e trasparenza che garantisce legalità senza penalizzare chi opera correttamente. Per Di Gangi, la priorità dovrebbe essere un’altra: “Alghero ha bisogno di una politica abitativa vera, non di scorciatoie ideologiche. Si investa sull’edilizia residenziale pubblica, si incentivino gli affitti ordinari con strumenti fiscali adeguati, si creino le condizioni per liberare immobili oggi inutilizzati. Colpire chi affitta per turismo non aumenterà le case disponibili per i residenti, ma ridurrà l’offerta
turistica e danneggerà l’economia locale”.
Infine, una riflessione sul sistema dell’ospitalità: “L’assessore Corbia ha correttamente segnalato il forte squilibrio tra il numero di posti letto nel comparto extralberghiero e quelli nel sistema alberghiero tradizionale, che ad Alghero risulta sottodimensionato. Ma proprio per questo – conclude Di Gangi – ci si aspetterebbe che il PUC, anziché ipotizzare vincoli al segmento che ha sopperito per anni a questa carenza, si faccia carico di individuare con chiarezza aree, incentivi e strumenti per attrarre investimenti e realizzare nuove strutture alberghiere, favorendo qualità e integrazione dell’offerta. L’assessore Corbia – conclude – ha il compito importante di condurre in porto un PUC atteso da decenni. Si concentri su questo, evitando di seguire derive ideologiche che altrove hanno già fallito. La libertà di affittare la propria casa non è il problema. È, semmai, parte della soluzione”.