Serra (AFI): «Europa finanzi i propri Paesi, non la tratta di migranti»

"Si continua a finanziare la tratta di morte, mettendo a repentaglio la vita dei migranti, mentre nessuno Stato all'infuori dell'Italia si prende la briga di accogliere tali persone"

«Se l’Europa è quella delle banche anziché dei popoli e finanzia la tratta dei migranti anziché gli Stati che l’appartengono, non ha più senso starvi all’interno».

Così Pietro Serra, presidente e segretario nazionale di “Alternativa Futura per l’Italia”. «Assistiamo all’indecente teatrino politico dell’Unione Europea. Si continua a finanziare la tratta di morte, mettendo a repentaglio la vita dei migranti, mentre nessuno Stato all’infuori dell’Italia si prende la briga di accogliere tali persone. Questo è vergognoso ed è una barbarie».

Il leader dell’AFI rincara la dose: «Vi sono tanti problemi all’interno della UE. Un esempio lapalissiano è quello de L’Aquila. A oltre 6 anni dal sisma, la ricostruzione è ancora ferma, mentre i clandestini che arrivano sul territorio hanno garantita una casa, pranzo e cena».

E conclude: «Se l’Europa prosegue con questo passo, il Governo tragga le conclusioni. Non esistono accordi veri o presunti che possano limitare la scelta dell’opinione pubblica che tutto è, fuorché europeista».

18 Luglio 2015