Scontro politico sul Marino: Pais (Lega) accusa Bartolazzi di arroganza istituzionale
"Decisione sul passaggio ASL calata dall'alto, snobbato il Consiglio comunale: la sanità è un affare di pochi".
«Prendiamo atto che a seguito di un incontro a porte chiuse tenutosi ad Alghero con l’assessore regionale alla Sanità, il pentastellato romano Bartolazzi, la decisione è quella di confermare il passaggio della gestione dell’Ospedale Marino dalla AOU alla ASL di Sassari a partire dal 1° gennaio 2026». Lo afferma Michele Pais, consigliere comunale della Lega, in una nota che attacca duramente sia il metodo che il merito della scelta.
Pais sottolinea subito quello che definisce un metodo «istituzionalmente scorretto»: «L’assessore ha snobbato la convocazione in Consiglio comunale, dimostrando un totale disinteresse verso la Città e le istituzioni che la rappresentano. Si è poi presentato in forma privata a un incontro riservato, quasi che la sanità fosse un affare tra pochi e non una questione che riguarda tutti gli algheresi. Ma ormai, probabilmente, il metodo è quello delle telefonate private». Nel merito della decisione, il consigliere non usa mezzi termini: «La scelta di forzare la mano senza prevedere un periodo di transizione – come avevo proposto almeno fino a giugno 2026 – è improvvida, un vero salto nel buio».
«Si parla di una decisione condivisa, ma non è dato sapere con chi: il Consiglio comunale non è mai stato coinvolto, né al momento dell’approvazione della legge né successivamente, anzi è stato sistematicamente ignorato», incalza Pais. Il consigliere della Lega evidenzia inoltre come anche nella stessa maggioranza di sinistra che governa ad Alghero «non manchino perplessità e critiche», un segnale che «questa scelta non è affatto così condivisa come qualcuno vorrebbe far credere».
Il problema, per Pais, è ormai sistemico: «Il modus operandi di questa Giunta regionale è chiaro: arroganza, mancata condivisione e nessuna programmazione. I servizi sanitari sono peggiorati drasticamente negli ultimi due anni, e le uniche attività attualmente in corso sono quelle finanziate e pianificate dalla precedente legislatura».
Pais allarga poi lo sguardo all’intero territorio: «Sassari è in piena emergenza, con ricoveri e interventi programmati sospesi. Ad Alghero i reparti sono allo stremo, il Pronto soccorso vive una situazione sempre più critica e mancano persino i reagenti. Sembra che questa parte dell’isola sia considerata una periferia dell’impero».
A evitare il tracollo, conclude Pais, «sono soltanto la professionalità degli operatori sanitari, l’organizzazione interna e gli investimenti ereditati dal passato». Ma lancia l’avvertimento: «I nodi stanno per venire al pettine. Il disastro provocato da queste scelte ricadrà sui cittadini, che meritavano rispetto, ascolto e una sanità all’altezza, non decisioni calate dall’alto e incontri a porte chiuse».


















