Sardegna: terra di incompiute. Palazzo dei congressi esempio algherese

“Sono tante, anche in Sardegna, le opere non ultimate sparse per il territorio – ha dichiarato Luca Murgianu, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – non solo rappresentano un grave esempio di cattiva gestione di risorse pubbliche, ma spesso deturpano e danneggiano il paesaggio”. Come dare torto alle parole del Presidente Murgianu, che mette l’accento su una situazione grave di mala amministrazione diffusa e generalizzata che ancora non si riesce a debellare.

“Anche nei nostri comuni – sottolinea Murgianu – esistono parcheggi senza autorizzazioni, strade incomplete e svincoli che non portano a nulla, musei terminati ma che non accoglieranno nessun turista, parchi pubblici inagibili o transennati, mercati civici che non vedranno ne venditori ne clienti. Ma parliamo anche del Galsi o degli edifici di edilizia pubblica costruiti ma destinati a non ospitare nessuno. E’ un peccato perché a molte di queste mancano solo le autorizzazioni o i collaudi per poter entrare in funzione”. Si definisce per “incompiuta” ogni opera pubblica che risulta non completata per una o più delle seguenti cause: mancanza di fondi, cause tecniche, sopravvenute nuove norme tecniche o disposizioni di legge, fallimento, liquidazione coatta e concordato preventivo dell’impresa appaltatrice, risoluzione del contratto o di recesso dal contratto e altre caratteristiche simili. Guardiamo al Palazzo dei Congressi. Un opera camaleontica che prospettava una soluzione eccellente per il turismo in Riviera. Parliamo di turismo congressuale, di concertistica, di spettacoli.

Un fiore all’occhiello come più volte è stato definito. Ma a conti fatti, le chiavi di questa struttura che sembravano essere già nelle mani del Comune di Alghero, non sono mai arrivate dalla proprietà della Regione Sardegna. Questo passaggio non è mai stato completato. Oggi come oggi la struttura, chiusa e inagibile, si presenta in condizioni disastrose, dentro e fuori. Impianto elettrico dismesso, opere di vandalismo, sterpaglie e incuria in tutta l’area, insomma, un degrado strutturale che necessita di finanziamenti ingenti per la ristrutturazione straordinaria. E come già da alcuni anni succede, con la stagione alle porte, ci si domanda: ma cosa ne sarà di questa opera incompiuta che veglia sulla spiaggia di Maria Pia?

3 Maggio 2013