Sardegna ricerche diventa agenzia

Sardegna Ricerche si trasforma da Consorzio in Agenzia. L'ha deciso oggi la Giunta regionale su proposta dell'assessore Paci: «Stiamo ottemperando a quanto più volte richiesto dalla Corte dei Conti che ha definito la trasformazione indispensabile»

L’ha deciso oggi la Giunta regionale, su proposta dell’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci, che aveva ricevuto dallo stesso esecutivo il mandato di preparare un disegno di legge, messo a punto lavorando con gli uffici legale e del personale e approvato oggi. Anche in ossequio alla spending review, l’Agenzia avrà un direttore generale e un revisore dei conti e continuerà ad occuparsi di assistenza alle piccole e medie imprese, promozione della ricerca e dello sviluppo tecnologico, erogazione – a favore di imprese singole o associate – di servizi finalizzati all’introduzione di nuove tecnologie, alla modernizzazione della gestione e al sostegno delle attività aziendali. Soggetti partecipati dell’Agenzia restano il Crs4 (“Centro di ricerca, sviluppo e studi superiori in Sardegna”), PCR (“Porto Conte Ricerche”) e la Fondazione IMC (“Centro marino internazionale – Onlus”).

Per ora il personale mantiene lo stesso contratto, rientrando però nei principi della legge regionale 31. «Stiamo ottemperando a quanto più volte richiesto dalla Corte dei Conti, che l’ultima volta a fine 2014 ha definito la trasformazione indispensabile – spiega l’assessore Paci -. Ridefiniamo la natura giuridica di Sardegna Ricerche, riordiniamo la missione prioritaria dell’Ente e delle strutture di ricerca collegate e razionalizziamo la composizione degli organi di gestione in linea con il contenimento dei costi che è un preciso obiettivo della Giunta».

«L’ente è interamente controllato dalla Regione, quindi la forma consortile, come sottolineato anche dai giudici contabili, è anacronistico e fuorviante – conclude il vicepresidente della Regione – anche perché lo statuto di Sardegna Ricerche non prevede più una organizzazione fondata sull’attività d’impresa». Adesso il disegno di legge passa al Consiglio regionale per la discussione e l’approvazione finale.

Redazione, 14 Aprile 2015