Sanità algherese, Lubrano: «la politica progetti soluzioni, basta inseguire promesse»

L'opinione dell'ex sindaco di Alghero Stefano Lubrano

A novembre 2015 si concretizza un appuntamento con la sanità algherese; stiamo parlando della firma di un importante protocollo di intesa? Dell’avvio dei lavori di costruzione del nuovo ospedale? No il 23 novembre 2015 è semplicemente la prima data utile per una semplice visita oculistica richiesta a dicembre 2014. 340 giorni di attesa per una visita banale, che per altro non necessita di strumenti diagnostici particolari, dicono tutto circa l’inadeguatezza del sistema sanitario algherese. Nelle scorse settimane il nostro primo cittadino “si è infuriato” per la mancata assegnazione dei fondi Cipe per la realizzazione del nuovo ospedale cittadino, ha chiamato alla mobilitazione; il consiglio comunale del 21 novembre scorso ha votato all’unanimità un documento nel quale si rivendicano interventi di edilizia sanitaria ad Alghero nel 2015 e si stabilisce di convocare in Regione, a Cagliari, un Consiglio Comunale aperto sui temi dalla sanità Algherese.

La data prevista per questa mobilitazione era il 2 dicembre, ma l’indisponibilità del Presidente della Regione ha imposto uno slittamento di questa data. L’appuntamento SULLA sanità ha subito in sostanza lo stesso destino degli appuntamenti dei cittadini CON la sanità: tempi lunghi ed incerti. Al di là dell’ironia riteniamo che un sistema che non è in grado di garantire un’assistenza sanitaria in tempi ragionevoli sia un sistema malato. Il degrado sociale che avvertiamo pesantemente e che banalmente definiamo “crisi” passa anche per gli squlibri di sistema sanitario che non sentiamo come un diritto, ma piuttosto come il privilegio di quanti abbiano mezzi economici e “conoscenze”.

In questo quadro la risposta data dalla politica algherese “all’unanimita” è assolutamente inadeguata; la politica dovrebbe progettare soluzioni non semplicemente inseguire delle promesse: la soluzione delle criticità che investono la sanità algherese non passa per la promessa di una nuova struttura; o forse i nostri amministratori ritengono che con un nuovo stabile i tempi di attesa per le visite, in altre parole la prevenzione e la diagnosi, potranno avvenire in tempo reale?

Stefano Lubrano, 16 Dicembre 2014