Ryanair, Borlotti: «Management Sogeal ha fallito»

Umbero Borlotti, ex direttore della società di gestione dell'aeroporto di Alghero, interviene sui recenti sviluppi dello scalo.

Vengo sollecitato da più parti ad esprimere una mia opinione sulla caduta del traffico in aeroporto e sui rapporti con il vettore Ryanair.

Pur avendone ben motivo chiarisco che la mia opinione non è assolutamente influenzata da fatti personali, ma da oggettive e documentate situazioni e un’esperienza decennale su questo argomento.

Quando iniziammo la ormai nota avventura Ryanair il ruolo proattivo della Sogeaal fu determinante per far accettare questo innovativo progetto di mobilità per residenti e turisti verso la nostra isola e questo impegno risultò impegnativo e travagliato.

Tutti i giorni occorreva combattere a muso duro contro importanti esponenti della politica regionale, qualche deputato del territorio, rappresentanti della imprenditoria turistica locale e della ex compagnia di bandiera.

Il progetto decollò anche grazie alla determinazione dell’allora Presidente e Sindaco di Alghero Prof. Tonino Baldino, che tenacemente riuscì a convincere e coinvolgere la Presidenza della Regione e in cascata gli Enti locali del territorio.

Il Prof Baldino coraggiosamente, in qualità di Presidente a titolo gratuito, firmò il primo contratto da me predisposto con il vettore irlandese, attivando il collegamento con Londra e fidandosi dell’impegno verbale, successivamente onorato, del presidente della R.A.S. On Pili, forte sostenitore del progetto, di assegnare le somme necessarie per la copertura dei primi costi di co-marketing.

Oggi guardandomi intorno mi viene in mente una celebre frase di Totò “al mondo esistono uomini, omuncoli e quaquaraquà”.

Lo scenario è tristemente cambiato e la Società di gestione che, oltre ai compiti legati alla sicurezza e gestione dello scalo, dovrebbe avere un ruolo proattivo per lo sviluppo del territorio sembra essere entrata in una fase di stallo e attende che altri risolvano i suoi problemi.

Io credo non debba essere così.

E non mi si venga a dire la vomitevole frase “stiamo lavorando in silenzio pancia a terra”.

La società ha un Presidente che con un appannaggio di 100.000 Euro all’anno non si espone, non rischia e interviene solo per congratularsi con sé stesso per gli ottimi risultati dei bilanci le cui abbondanti perdite sono sempre attribuite a fattori esogeni e mai a responsabilità dirette del management nella gestione aziendale pur avendo ottenuto – dal 2010 – integralmente i finanziamenti per il supporto ai Low-Cost e nonostante ciò aver reso necessaria per la sopravvivenza una ricapitalizzazione di oltre 10 milioni di Euro e da qui la privatizzazione).

Dimenticavo, qualche volta firma i comunicati stampa.

Un Management che ha completamente fallito nella riorganizzazione economica e finanziaria sbandierata – nel 2010- come obiettivo primario, che ha portato al contrario la società al rischio di fallimento, che non ha portato innovazioni significative nello scenario dei vettori aerei, che ha compromesso le relazioni sindacali e che ha vinto il record nazionale per le spese legali sostenute e da sostenere inutilmente.

3 Agosto 2016