Rally Italia Sardegna a rischio: è scontro politico per il futuro dell’evento
Il Rally Italia Sardegna, evento di punta per l'economia e il turismo isolano, potrebbe lasciare l'isola dopo vent'anni per approdare a Roma. Il senatore Silvio Lai (PD) lancia l'allarme, parlando di un "scippo politico" e sollecitando l'intervento dei parlamentari sardi della maggioranza per difendere la permanenza della gara.

Il futuro del Rally Italia Sardegna è appeso a un filo. Nonostante il successo dell’edizione 2025, che si è svolta dal 5 all’8 giugno, per il 2026 la Sardegna rischia di perdere l’evento a favore di Roma. A lanciare il grido d’allarme è il senatore del Partito Democratico Silvio Lai, che definisce la potenziale mossa uno “scippo politico” e un’operazione dettata da equilibri di maggioranza più che da criteri oggettivi.
Per la Sardegna, il Rally non è solo una competizione sportiva. È un motore economico che, secondo Lai, ha generato nelle scorse edizioni un indotto di oltre 80 milioni di euro, con picchi di 200.000 presenze turistiche aggiuntive. L’evento, inoltre, gode di una visibilità mediatica straordinaria, con una copertura televisiva che raggiunge 150 Paesi nel mondo. L’impatto positivo si estende a tutto il settore ricettivo, dalla ristorazione ai servizi locali, fornendo una spinta cruciale a un’isola che già lotta contro i problemi dell’insularità e i costi aggiuntivi.
Secondo le parole di Lai, il promoter internazionale WRC sarebbe orientato verso la capitale, una scelta che gode del supporto del Governo e della Regione Lazio. Il senatore insinua che questa decisione non si basi su una valutazione tecnica, sportiva o economica, ma sia piuttosto il frutto di un accordo politico. Il sospetto è rafforzato, secondo lui, dalla recente sostituzione dei vertici dell’Automobile Club d’Italia (ACI).
Il senatore Lai sottolinea che Roma, a differenza della Sardegna, non ha bisogno di un evento di questo calibro per attrarre turismo o ottenere visibilità. La capitale è già un’icona globale, con un flusso turistico consolidato e un’attenzione mediatica quotidiana. La Sardegna, al contrario, necessita di occasioni come il Rally per superare i limiti geografici e creare opportunità di sviluppo concrete.
Di fronte a questo scenario, Lai ha presentato un’interrogazione alla Presidente del Consiglio e al Ministro Abodi, chiedendo chiarezza e trasparenza. Ma l’appello più forte è rivolto ai parlamentari sardi della maggioranza: “Difendere il Rally significa difendere un pezzo importante di economia, di immagine e di identità dell’isola,” ha dichiarato Lai. “Se il Rally venisse spostato a Roma, sarebbe uno scippo politico ingiustificato, che impoverirebbe la Sardegna senza dare nulla in più a Roma e al Lazio.” La palla, ora, passa ai rappresentanti dell’isola a Roma, che sono chiamati ad assumersi le proprie responsabilità per evitare che la Sardegna perda un evento così strategico.