Quando passeremo al nuovo digitale terrestre

Per migliorare la qualità del segnale radiotelevisivo e l’efficienza si è passati dall’analogico al segnale digitale terrestre. Una nuova trasmissione aspetta l’Italia, per un digitale più evoluto

Il progresso tecnico ha cambiato radicalmente gli ultimi decenni del settore elettronico, con importanti innovazioni sui metodi di trasmissione a distanza.

Non devono essere episodi come quello della sparizione dei canali Rai di poco tempo fa a far dubitare sulla bontà del digitale, che ha portato la tv italiana in una nuova era. Rispetto al precedente segnale analogico il DTT (Digital Terrestrial Television) o DVB-T (Digital Video Broadcasting – Terrestrial) ha portato vantaggi sia in termini di numero di canali disponibili, sia per quanto riguarda il formato del video e la qualità delle immagini.

Quello che si potrebbe definire come il principale vantaggio è l’aumento del numero dei canali, perché con il segnale analogico era possibile avere solo un canale per ogni frequenza. Da subito gli utenti tv hanno potuto beneficiare di un’ampia offerta radiotelevisiva senza precedenti, che ancora oggi vede il moltiplicarsi di numerosi canali tematici anche per una stessa emittente. L’avvento del DTT ha permesso anche di introdurre la tv interattiva, la possibilità di assistere a programmi in lingua originale e sottotitolati, nel formato panoramico 16:9 e con una risoluzione delle immagini ad alta definizione (HD).

A breve è prevista una nuova transizione verso un nuovo standard di segnale digitale terrestre o DVB-T2, che andrà a sostituire l’attuale segnale DVB-T. Lo switching avverrà anche questa volta gradualmente, a gruppi di regioni suddivise in aree:

Area 2 e 3: Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, provincia di Trento e provincia di Bolzano, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna a partire dal 1 settembre 2021 fino al 31 dicembre 2021;

Area 1: Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania, Sardegna dal 1 gennaio 2022 al 31 marzo 2022;

Area 4: Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise e Marche a partire dal 1 aprile fino al 20 giugno 2022.

Già da quest’anno ci possono essere dei cambiamenti tecnici, che riguardano il formato di compressione del segnale audio e video. Infatti il flusso di dati sarà in formato MPEG-4, per contenere il più possibile la quantità di dati trasmessi ma senza una eccessiva perdita di qualità delle immagini e del suono. Questo permette anche la riduzione dei consumi di energia elettrica dei ripetitori, proprio grazie alla diminuzione di ciò che deve essere trasmesso.

I possessori di apparecchi televisivi non recentissimi non devono temere di doverli sostituire, visto che per quelli in grado di ricevere il segnale in alta definizione sarà sufficiente fare la risintonizzazione dei canali. Ciò non toglie che in alcune zone il segnale potrebbe non arrivare con una copertura perfetta, per cui è opportuno installare un amplificatore segnale tv per migliorare la visione nonostante la debolezza del segnale DTT e ogni interferenza. Un ulteriore vantaggio dato dalla installazione di un amplificatore è avere un segnale migliore, anche in presenza di più di un televisore collegato allo stesso impianto.

8 Luglio 2020