“Opposizione o malainformazione?”

Siamo colpiti dalle notizie che negli ultimi giorni il gruppo consigliare del PDL diffonde sulla presunta esclusione del comune di Alghero dalle aree dove la regione intende istituire le cosiddette Zone Franche Urbane, ad opera del decreto ministeriale 10 aprile 2013. Resta inteso, siamo colpiti non dalla notizia in sé, che spiegheremo meglio fra poco, ma dal fatto che i consiglieri Tedde, Martinelli e Pais si ostinano a “spararle grosse” pur di far danno all’immagine dell’Amministrazione Comunale, diffondendo una percezione errata della realtà e in buona sostanza creando inutili allarmismi tra la cittadinanza.

Leggendo, anche in maniera svogliata, il testo del Decreto si capisce che il provvedimento interessa le Zone Franche Urbane nei territori delle regioni Campania, Sicilia, Puglia e Sardegna, ma che quest’ultima ne è interessata solo per la provincia di Carbonia-Iglesias. Le Zone Franche Urbane stabilite con legge rimangono in piedi. Sì perché di legge si tratta, per la precisione
la n. 221/2012, che ha istituito le ZFU di Sassari, Alghero, Olbia, Oristano, Selargius e Carbonia.

Prima l’abbiamo detto in maniera delicata; un altro modo per dire la stessa cosa sarebbe “i consiglieri del PDL dicono balle”, oppure “i consiglieri del PDL avrebbero bisogno di un ripasso di Diritto Costituzionale, e in particolare di quella che si chiama gerarchia delle fonti. Quando mai un Decreto modifica una Legge? E pensare che due su tre sono avvocati…

Le ZFU di Alghero, Olbia, Oristano, Selargius e Carbonia attendono che la Giunta regionale provveda allo stanziamento dei fondi per gli interventi. Fondi che dovranno venire da risorse europee non spese, che, se non impegnate entro il 31/12/2013, saranno perse. Non è una questione di “azioni di lobby politica”. Non è stata una questione di lobby politica nemmeno nel 2009, quando durante l’amministrazione Tedde, Alghero fu esclusa dalle Zone Franche Urbane. Anche lì il sindaco poté poco, dal momento che l’esclusione risultò essere la conseguenza di una manovra fatta dall’allora ministro Scajola (PDL).

Questo solo per amore di verità. Alghero fa parte ancora delle città destinatarie dei benefici previsti dalla legge, a patto che la Regione (ritardataria e amministrata da Ugo Cappellacci, PDL) faccia il proprio compito stanziando i fondi. I consiglieri del PDL potrebbero quindi evitare di mettere in circolazione bugie e allo stesso tempo potrebbero darsi da fare sostenendo la causa della propria città presso il governo amico della Regione, indirizzando, se ne avessero il coraggio, al presidente Cappellacci le accuse inviate al sindaco di Alghero.

3 Settembre 2013