“Cappellacci imbrogliato dal Governo? L’ennesima farsa…”

Il Presidente Cappellacci fa trasparire, non tanto velatamente, d’essere stato imbrogliato dal Governo e per ciò minaccia le dimissioni. Se il Presidente pensa questo, è bene che si dimetta, i sardi non si stracceranno le vesti! Cappellacci sa bene che siamo stati noi del PD, in commissione bilancio, a proporre il taglio dell’IRAP di fronte allo scetticismo della Giunta. Poi com’è noto, il Presidente e l’intera maggioranza l’hanno fatta propria. Da allora è diventata una rivendicazione unitaria dell’intero Consiglio Regionale che l’ha approvata all’unanimità.

Da quel momento il rapporto col Governo l’ha tenuto il Presidente e sono iniziati i problemi. Per chiarezza va ricordato che il Presidente della Regione, dopo la scelta unanime del Consiglio Regionale, ha interloquito non già con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, bensì con i Ministeri dell’Economia e delle Regioni.

Concluso il negoziato, tra l’altro positivamente rispetto alla richiesta del Consiglio Regionale, il testo concordato sarebbe dovuto andare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Pare non sia arrivato. Perché il Presidente della Regione non ha chiesto di essere sentito dal Consiglio dei Ministri? Eppure è una prerogativa prevista dal nostro statuto all’articolo 47! Mi risulta non l’abbia nemmeno chiesto!

E’ vero Presidente?

Evidentemente il Presidente Cappellacci è più interessato a far passare il centrodestra del Governo come quella parte sensibile alle attese dei sardi e per questo monta le sceneggiate romane, minaccia le dimissioni e poi cosa ottiene? Ottiene l’impegno di Alfano a presentare un semplice emendamento al testo della legge di stabilità.

Siamo all’ennesima farsa di un Presidente che vuole trasformare la sua inconcludenza in una vessazione di una sola parte del governo. Alla sceneggiata non c’è rimedio, saranno i sardi alle prossime elezioni regionali a decidere con il loro voto se farsi continuare a governare da chi finora ha dimostrato di amare le buffonate e non la serietà rigorosa che deve avere un Presidente di Regione.

Invece, dato l’impegno del Vice Presidente Alfano, chiedo a Cappellacci di portare in Consiglio Regionale, o perlomeno alla Conferenza dei Capi Gruppo, il testo dell’emendamento affinché sia negoziato con il Consiglio Regionale e non in una delle passeggiate romane di Cappellacci”.

22 Ottobre 2013