Porto Cervo, capodoglio spiaggiato: interviene la Guardia Costiera

La Guardia Costiera di Porto Cervo sta lavorando di concerto con il comune di Arzachena, il Parco Nazionale dell’arcipelago di La Maddalena e l’istituto zooprofilattico di Sassari per la rimozione della carcassa di un capodoglio di 7 metri spiaggiatasi a Cala Romantica

La Guardia Costiera di Porto Cervo, sotto il coordinamento del Direttore Marittimo, Capitano di Vascello Maurizio Trogu, sta lavorando, di concerto con il comune di Arzachena, il Parco Nazionale dell’arcipelago di La Maddalena e l’istituto zooprofilattico di Sassari per la rimozione della carcassa di un capodoglio di 7 metri spiaggiatasi a Cala Romantica. La segnalazione è pervenuta all’Ufficio Locale marittimo di Porto Cervo questa mattina alle 07:55, immediatamente i militari sono intervenuti sul posto: al loro arrivo hanno trovato l’animale ormai privo di vita e hanno immediatamente proceduto con le comunicazioni previste dalle normative in materia di tutela delle specie marine protette.

Il comune di Arzachena è uno dei comuni costieri che ha sottoscritto l’accordo Pelagos, il Santuario dei cetacei è una zona marina di 87.500 km² che nasce da un accordo tra l’Italia, il Principato di Monaco e la Francia per la protezione dei mammiferi marini che lo frequentano. All’interno di quest’area l’attenzione nell’avvistamento o ritrovamento di questi animali è altissima, infatti i militari della Guardia Costiera in questi casi devono procedere ad avvisare le Autorità competenti nell’interesse primario della tutela di questi mammiferi marini. Il piccolo cetaceo potrebbe, ad un primo esame dei biologi accorsi, aver urtato contro qualcosa perdendo l’orientamento e finendo sulla spiaggia di Cala Romantica. La rimozione è prevista per questo sabato per consentire lo svolgimento delle ricerche degli esperti e per stabilire le cause della morte dell’animale.

“Non appena si avvistano i cetacei o a partire da 1000 metri di distanza, -consigliano dalla Guardia Costiera in caso di avvistamento – sono d’obbligo una particolare attenzione e una velocità non superiore ai 10 nodi. In effetti, possono essere presenti nell’area altri animali e quindi il rischio di collisioni non è trascurabile. Inoltre, una velocità più alta creerebbe disturbo negli animali anche a una grande distanza. In termini generali, il whale watching non è consigliato lungo la fascia costiera entro le 5 miglia, in quanto, in questa zona, i cetacei sono già fortemente disturbati dalle attività antropiche. L’uscita in mare deve essere abbinata a una presentazione sui cetacei e l’ambiente marino con finalità educative, da parte di una guida qualificata, che abbia seguito una formazione e in grado di identificare le specie incontrate, di individuare le loro fasi di attività, nonché di constatare eventuali perturbazioni. E’ opportuno muoversi lentamente e avanzare con calma e regolarità non appena si avvistano i cetacei e, in particolare, nella zona dei 300 metri. Non avvicinarsi oltre i 100 m. La durata dell’attività di osservazione è al massimo di 30 minuti e di 15 minuti in caso di presenza di altre imbarcazioni. Una sola imbarcazione nella zona dei 300 metri. Non cercare mai di toccare i cetacei, di dar loro da mangiare e di nuotare con loro”.

28 Marzo 2019