“Piano Mattei, finalmente una svolta epocale con i rapporti con l’Africa?”

L'opinione di Vittorio Guillot

Non vorrei farmi soverchie illusioni, ma mi piace la politica estera avviata dal Governo Meloni  . Mi riferisco, in particolare, all’approccio verso i Paesi del Sud del Mediterraneo, dell’Africa Subsahariana e del Mar Rosso. Tale iniziativa politica è dstata definita    ‘Piano Mattei’, perchè in linea con le idee del grande manager assassinato 60 anni fà. Mi pare positivo,  in questa ottica , che nel Trattato per la assistenza  finanziaria ed economica alla Tunisia e per  il blocco delle partenze dei clandestini da quella nazione siano state coinvolte le Presidenze del Consiglio e della Commissione della UE. Questo è un segno evidente che il nostro governo è  autorevolmente integrato nella Unione Europea tanto che è riuscito a  ’europeizzare’ il problema della difesa della frontiera mediterranea dalla immigrazione irregolare. Altro indizio di buona integrazione europea è il fatto che ci sia stata concessa la terza rata  del PNRR , con la sola riserva che una sua quota verrà retribuita con la quarta rata.       Anche il fatto che l’Italia abbia ottenuto la grazia per Patrick Zaki , condannato in Egitto per aver denuciato le persecuzione dei cristiani copti, è un emblematico segnale dell’importanza che  quel Paese   riconosce al nostro.  Soprattutto trovo positivo che, nell’incontro tenuto a Roma con i rappresentanti di quasi tutti gli Stati del Sud del Mediterraneo, dell’Africa Sub Sahariana , del Mar Rosso e del Golfo Persico , il nostro governo, in accordo con la UE, abbia posto le basi per una politica di svilupppo di quei Paesi, fondata sulla comune  elaborazione di  fondamentali  iniziative   nei settori energetici, infrastrutturali, agricoli, igienici, sanitari e culturali.Ci si propone, in tal modo, di  consentire a quelle popolazioni  di superare la loro arretratezza  tecnologica ed economica  in modo da  non spingere i loro giovani ad emigrare verso il Nord. Ritengo positivo e realistico , in particolare,  che  il nuovo approccio  escluda qualsiasi pretesa  di egemonia neocolonialista.

Per questa via , infatti, si può giungere alla pacificazione ed alla stabilizzazione del Mediterraneo  e dell’Africa ed ad un  profiquo  interscambio tra le  sue  sponde . Una simile situazione può agevolare gli scambi tra tutti i Paesi che vi si affacciano e produrre vantaggi per tutti loro, Italia compresa. Perciò trovo   utile la istituzione della Zona Economica Speciale , tesa a favorire l’insediamento nell’Italia Meridionale e  nelle sue maggiori Isole di attività connesse all’interscambio. Mi fa anche molto piacere che , nel formulare la nuova linea di politica estera, il nostro Governo  abbia rinnegato certe demagogiche sparate che annunciavano la attuazione di un impraticabile ed assurdo ‘Blocco Navale’. Il che non significa che i clandestini, una volta salvati, non possano essere trattenuti in appositi centri di raccolta , in attesa che vengano effettuate tutte le necessarie  verifiche.   Certo,solo una Repubbblica Presidenziale potrebbe assicurare concrete probabilità che una simile politica sia seguita almeno per una intera legislatura  e non essere affossata dai capricci di qualche capo  partito.  E’ ancora più certo   che molti, forse  troppi , capi dei governi con cui dobbiamo rapportarci sono tutt’altro che democratici  e liberali. Il fatto è che nella maggior parte dei casi, la alternativa ai loro regimi sono regimi ancora più autoritari ed iliberali.In Tunisia , Egitto, Libia  e Algeria, ad esempio, potrebbero andare al potere i ben peggiori ‘Fratelli Musulmani’ ed altre razzumaglie di quella  genia.Aggiungo che quasi tutti gli stati presenti alla riunione romana hanno fame di aiuti  finanziari. Se quegli aiuti non venissero offerti dall’ U.E., verrebbero senza dubbio concessi dalla Cina. Considerato il modo egemonico con cui  Pechino tratta  coloro che ‘aiuta’, correremmo il concreto rischio di consegnare l’Africa ed il Medio Oriente all’imperialismo cinese o, magari alla Russia, già presente da troppe parti con la sua Legione Wagner.

Per noi europei sarebbe la fine. Credo che ciò non farebbe piacere neppure agli U.S.A. che, sicuramente, non potrebbero apprezzare un ulteriore e fortissimo  rafforzamento della Cina e che, quindi, hanno un razionale interesse a valutare favorevolmente la attuale  politica estera dell’Italia  . Per quanto anche io, nel mio piccolo, apprezzi questa politica, credo che essa potrà svlupparsi solo nel  lungo e lunghissimo periodo. Tanto per cominciare, il trattato  con la Tunisia dovrà essere rattificato da tutti i 27 stati della UE. Quindi, prima che entri in vigore, occorrerà  molto tempo ed un lavorio politico e diplomatico tutt’altro che semplice. Se, poi, ci riferiamo ai rapporti che si intendono stabilire  con tutti i Paesi presenti all’incontro di Roma, vediamo che , occorrerà individuare, definire , specificare, rattifficare ed applicare tutti i trattati e  tutte le iniziative di assistenza e collaborazione che verranno concretamente elaborate  ed attenderne i risultati .  Non mi illudo neppure che tutto  fili liscio, che non ci siano intoppi ed errori,che non siano necessarie  ‘varianti in corso d’opera’…….. Probabilmente siamo solo agli inizi di un cammino lungo e travagliato , ma è l’unico da seguire se si vuole un mondo di sviluppo , di collaborazione e di pace. Sarebbe , questa, una svolta epocale e, come tutte le svolte epocali, richiede tempo, molto tempo, per produrre i suoi frutti. 

Vittorio Guillot, 26 Luglio 2023