Piano casa scade fra 5 mesi, Confartigianato chiede proroga

Confartigianato Sardegna chiede la proroga del Piano Casa.

Nell’Isola, in 4 anni, oltre 35mila pratiche avviate. Il Piano Casa scade fra cinque mesi e Confartigianato Sardegna ne chiede la proroga. Ovvero c’è tempo solo fino al 29 novembre prossimo per usufruire dell’opportunità di ampliare la propria abitazione o un qualsiasi altro immobile, presentando la Dia o richiedendo la concessione edilizia al relativo Comune di appartenenza. Una scadenza che mette in allarme gli artigiani che vorrebbero una proroga come è avvenuto in molte altre regioni italiane. “Nel Veneto l’estensione è fino al 2017, in Campania al 2016, in Liguria e nel Molise al 2015 – affermano da Confartigianato Imprese Sardegna – mentre in Provincia di Bolzano e in Valle D’Aosta è diventato addirittura strutturale e quasi tutte le altre amministrazioni stanno lavorando al rimando”. Per l’Associazione di Categoria, “uno slittamento del termine, o addirittura una stabilizzazione permanente del provvedimento, anche in considerazione del fatto che la complessità e la lungaggine delle procedure tecniche ed amministrative ha rallentato moltissimo l’iter, potrebbe dare una boccata d’ossigeno a tanti imprenditori e studi professionali ma anche all’indotto, consentendone, in un momento così drammatico, la sopravvivenza”.

L’analisi effettuata lo scorso settembre dalla Regione Sardegna http://www.sardegnaterritorio.it/j/v/1293?s=242389&v=2&c=7047&t=1, con dati relativi al giugno 2013, parlavano di 21.853 istanze relative al Piano Casa nei comuni direttamente censiti mentre si arriverebbe a 35.180 pratiche con una distribuzione proporzionale anche nei Comuni non direttamente censiti. Da notare che tra dicembre 2012 e giugno 2013, le istanze sono cresciute di 2.553 unità. “Il settore delle costruzioni vive un momento di crisi mai visto in precedenza – sottolineano gli Artigiani – nonostante si continuino a pronosticare accenni di ripartenza, l’edilizia continua ad arrancare in maniera molto pesante”. “Questa è invece – precisano – una concreta occasione per riqualificare il patrimonio edilizio esistente che spesso si presenta incongruo, in stato di degrado o con elevati consumi energetici”.

Confartigianato Imprese Sardegna ricorda come la Legge Regionale 28/2013 voglia incentivare il rilancio dell’edilizia, puntando su più direttrici come la riqualificazione e la qualità architettonica, il miglioramento del rendimento energetico e la vivibilità delle abitazioni. Tra gli interventi previsti, la demolizione e la ricostruzione o l’ampliamento di edifici esistenti, e il recupero di seminterrati, sottotetti, piani pilotis e locali al piano terra, che rispettino i requisiti igienico sanitari e le prescrizioni sull’agibilità. Gli incrementi volumetrici massimi previsti, salvo casi particolari, vanno dal 30 al 39% del volume esistente. La maggior parte di questi interventi, dovranno rispettare i parametri delle leggi sul risparmio energetico che impongono la riduzione di almeno il 15% del fabbisogno di energia primaria. Per questo è necessaria la certificazione energetica degli edifici.

red, 2 Luglio 2014