Per il suo compleanno il Bitcoin si regala un nuovo record

Era il 3 dicembre 2009 quando una persona od un gruppo di persone ancora oggi rimaste sconosciute ma passata alla storia con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto, diede vita al Bitcoin: una criptovaluta che venne rilasciata per la prima volta come software open source, ovvero un codice creato per poter essere accessibile a tutti, pubblicamente, in modo che chiunque possa vederlo, modificarlo e distribuirlo secondo le proprie necessità.
Di anni ne sono passati 11, da quel 3 gennaio 2009, e le carte in regola sono profondamente mutate: il Bitcoin nasceva per essere uno strumento di nicchia al quale, in fase iniziale, non si diede molto credito. In pochi pensavano che sarebbe potuto arrivare dove poi è arrivato.
Oggi il tema è di portata mondiale, molti governi centrali hanno aperto all’uso di monete virtuali proprio sulla scita del Bitcoin che, nel frattempo, per avvalorare queste attenzioni ha pensato bene di chiudere il 2020 con un record non da poco.

Il record di valutazione

Nei giorni a cavallo tra la fine del 2020 e l’inizio 2021 il Bitcoin ha infatti toccato quota 30 mila dollari andando in questo modo a toccare un nuovo record in riferimento alla sua quotazione. Nel solo mese di dicembre 2020 il valore della criptovaluta più nota al mondo era cresciuto di quasi il 50%.
Numeri importanti per uno strumento di pagamento che ormai non è più soltanto appannaggio esclusivo di una nicchia ristretta. Ma attenzione perché il 2020 è stato anche l’anno della crescita delle truffe riferite alle criptovalute in generale. Proprio per via della attenzione crescente su questi prodotti e giovandosi della difficoltà di tracciamento.
A riportarlo è
il sito Criptovalute24, che riprende uno studio condotto in Austria dalla FMA locale (autorità governativa che vigila sui mercati) secondo il quale, nell’anno solare appena terminato, ci sarebbero state quasi 600 vittime di truffe legate alle criptovalute soltanto nel paese austriaco. Anche in Italia episodi simili non sono mancati, proprio tra natale e capodanno è stata smascherata una delle più grandi truffe mai portate a termine nel settore delle criptomonete, il più grande attacco cyber-finanziario mai compiuto in Italia

Perché le valute virtuali sono a rischio truffa?

La spiegazione è da ricercarsi nell’essenza delle monete virtuali: torniamo ad analizzare la più famosa, il Bitcoin. Si tratta di una valuta digitale decentralizzata e non legata ad alcuna banca centrale o autorità monetarie di altro genere. Le transazioni in Bitcoin sono verificate e certificate da blockchain, ‘nodi di rete’: sono crittografate e registrate in un registro pubblico distribuito.
In sostanza con i Bitcoin, ed in generale con qualsiasi altra valuta virtuale, è possibile effettuare transazioni anche da una parte all’altra del mondo mantenendo l’anonimato: ecco perché, loro lato debole, si sono spesso prestate ad affari della malavita o, come si ricordava sopra, a tentativi di truffa da parte di malintenzionati.

3 Gennaio 2021