Patch Adams travolgente: in migliaia al PalaSerradimigni

Stamattina il "Dottor Sorriso" ha salutato le migliaia di giovani, e non solo, che lo attendevano sulle tribune del PalaSerradimigni. Una festa della gioia e della solidarietà, ideata e organizzata dall'associazione HappyClown di Sassari per il decennale della propria attività di volontariato, e dalla Fondazione Dinamo, nell'ambito della propria mission di impegno nel sociale e in particolare nel mondo dei giovani e della scuola.

“Rispondo a tutte le lettere e mail che ricevo, a patto che siano scritte in inglese e che sia inviate all’indirizzo esatto. Vi prometto di essere vostro amico e se avete bisogno di un amico scrivetemi”. Così stamattina il “Dottor Sorriso” ha salutato le migliaia di giovani, e non solo, che lo attendevano sulle tribune del PalaSerradimigni. Un ingresso applauditssimo insieme con i volontari dell’associazione HappyClown Sassari e al roster della Dinamo, i dirigenti, il presidente della Fondazione Dinamo Carlo Sardara, ai quali poi si è unito anche dal coach Meo Sacchetti, che hanno sfilato in un grande girotondo sul parquet e alla fine dell’incontro hanno dato vita a un giocoso match di basket. Una festa della gioia e della solidarietà, ideata e organizzata dall’associazione HappyClown di Sassari per il decennale della propria attività di volontariato, e dalla Fondazione Dinamo, nell’ambito della propria mission di impegno nel sociale e in particolare nel mondo dei giovani e della scuola.

“Vorrei eliminare il concetto di sorriso-terapia o humor-terapia. Credo sia una definizione orribile per concetti così alti e nobili come l’amicizia e l’amore. Mi imbarazza questa terminologia, sorriso-terapia: le persone inizieranno a pensare di avere bisogno di un training per diventare sorriso-terapisti. Ma il messaggio non è questo. La nostra e una società alienata che ha perso il senso dell’umanita. Intervenendo sulle cause non avremmo neanche più bisogno di parlare di terapia”. Ha parlato di amore Patch Adams, e delle strategie che davvero possono salvare il mondo. Lui, 69 anni, medico di famiglia, medico-clown, protagonista di decine di missioni umanitarie in tutto il mondo, l'”unico vero comunista al mondo” (come si è definito), e fondatore del Gesundheit Institute, un ospedale che offre assistenza sanitaria gratuita, non ha dubbi: alla base di una vita felice e di un mondo di pace e giustizia c’è l’amore, l’intelligenza dell’amore, che porta con sé la capacità di trovare soluzioni dove ci sono orrore e distruzione, dove si radicano interessi, affari e potere.

Una forza travolgente quella del medico-clown al quale si è ispirato il film, grande successo mondiale, interpretato da Robin Williams. Un prodotto cinematografico nel quale però l’ispiratore non si riconosce, “non mi rappresenta – ha detto sollecitato dalla domanda di una giovane studentessa – più attento agli interessi di botteghino che al messaggio che io voglio trasmettere che è quello di pace e giustizia. E poi io sono un attivista politico – ha aggiunto – e questo non si vede nel film”. La scena sul parquet del PalaSerradimigni è stata tutta sua: due ore per spiegare la sua idea di felicità, di amore verso la vita e verso gli altri, di impegno politico. Condivisa con la marea di giovani delle scuole superiori e delle facoltà universitarie cittadine oltre che con volontari e ospiti delle associazioni che hanno dato il loro contributo all’iniziativa: la Gena, La Sorgente e la Casa della Fraterna Solidarietà. “Lo scopo per cui io oggi sono qui – ha detto – è perchè ognuno di voi rifletta e decida di essere felice per il resto della propria vita” .

Una breve sessione di coinvolgimento personale: “Chiudete gli occhi è concentratevi sull’amore che come singolo individuo provate per ogni altro singolo individuo dell’umanità – ha detto invitando tutti a seguirlo – e provate a pensare a un mondo di pace, amore e giustizia e che questo si possa realizzare per il resto della vostra vita. E poi l’abbraccio: Patch Adams sceglie il coach della Dinamo Meo Sacchetti per mostrare l’importanza del contatto, anche e soprattutto fra persone che non si conoscono. “Se imparate l’arte dell’abbraccio – ha spiegato – vi garantisco che non avrete mai bisogno di uno psichiatra nella vostra vita”. Ancora un esercizio per tutti, in coppia, tra le mani il volto dell’altro, occhi negli occhi per 7 minuti “ti voglio bene”. Pratiche che il medico-clown insegna durante i suoi seminari in giro per il mondo e di cui stamattina a Sassari ha dato breve dimostrazione. Ancora, l’invito alla riflessione e alla pratica della carezza, del conforto e dell’amore che, in tutte le sue forme, caratterizza la vita di ciascun individuo. Un “laboratorio” nato dopo l’Undici Settembre” quando – ha raccontato stamattina – si rese conto che in realtà tutti in quel momento fossero interessati all’odio e allo sterminio e nessuno a ripartire dall’amore e dalla costruzione della pace e della giustizia, l’unica strategia in grado di creare davvero un mondo migliore. Un concetto,quest’ultimo, che Patch Adams ha spiegato partendo da sette punti fondamentali in cui si declina la sua idea di impegno verso se stessi, verso gli altri, verso un’umanità migliore. E che comprende tutti gli ambiti, dall’amore per le persone a quello per la vita, per la natura, per le arti, per il pensiero, per l’azione e per il romanticismo.

“Questa è la rivoluzione che intendo – ha detto – e se ogni singolo individuo non prende coscienza di ciò, l’umanità continuerà il suo percorso senza pace, senza amore e senza giustizia. Trentamila bambini muoiono di fame ogni giorno – ha detto – e ne ho tenuto in braccio almeno 2000 in fin di vita durante le mie missioni umanitarie nel mondo, milioni di persone vengono sterminati dalle guerre, migliaia di minori ogni giorno subiscono abusi – ha aggiunto – E c’è da chiedersi perchè, la ragione per cui non siamo in grado di proteggerci da questo, perchè non siamo in grado di attuare una strategia di amore . L’amore, non come sentimento, ma come intelligenza di amore, dovrebbe essere insegnato nelle scuole, dall’asilo agli istituti Superiori per almeno un’ora al giorno tutti i giorni. Ma questo non si fa in nessuna scuola del mondo. Così come in nessuna facoltà di Medicina si insegna la compassione, che è il valore cardine della pratica medica. Se questo accadesse – ha proseguito – credo che saremmo una specie diversa”. In chiusura il suggerimento delle sue strategie di amore: farsi guidare dalla gratitudine nei confronti della vita e dare intenzione, realizzazione conseguenze alle proprie volontà a beneficio di sé e degli altri. “Non dire ‘cercherò di farlo’ o ‘ci proverò’, ma pensare e lavorare per dire ‘lo farò'”.

9 Maggio 2014