Ospedale Civile, visita dei Nas. Pais: «Condizioni da Lager»

I carabinieri del Nas hanno fatto visita questa mattina al reparto di Chirurhia e Medicina dell'ospedale Civile di via Don Minzoni ad Alghero. Il consigliere di Forza Italia Michele Pais: «pazienti "accatastati" nei corridoi, privati della dignità e di quel rispetto minimo che si deve ad un essere umano, a maggior ragione se sofferente»

I carabinieri del Nas hanno fatto visita questa mattina all’ospedale Civile di via Don Minzoni ad Alghero, ispeazionando il reparto di Chirurgia, da tempo in fase di restyling, e la divisione di Medicina.

A descrivere la situazione in cui si trova il nosocomio cittadino ci ha pensato il consigliere di Forza Italia Michele Pais che parla di  «condizioni da Lager» dell’ospedale:  «Ho provato sdegno nell’assistere ad uno spettacolo macabro, che però nessuno sembra vedere. Anziani pazienti “accatastati” nei corridoi dell’ospedale, privati della dignità e di quel rispetto minimo che si deve ad un essere umano, a maggior ragione se sofferente».

«E’ questo che intendiamo per Sanità?» – si chiede il consigliere comunale – «E’ questo l’impegno profuso dalla Regione che continua a mortificare la Sanità algherese tagliando sevizi, personale e non intervenendo su una situazione di assoluto degrado della struttura ospedaliera. Tutto nel silenzio assordante della politica cittadina asservita al potere regionale»

«Il Consiglio comunale di Alghero, su stimolo dell’opposizione, aveva deciso mesi fa di effettuare una manifestazione di protesta a Cagliari, anche mediate la convocazione del medesimo sotto il palazzo della Regione. Ebbene – si legge nella nota – quella decisione è sempre stata boicottata dal Sindaco e dalla maggioranza impauriti di mettersi contro i “potenti” della politica regionale, accontentandosi di promesse e rassicurazioni che condanneranno la sanità algherese a morire di inedia. Gli effetti di questo atteggiamento sornione sotto gli occhi di tutti. Una vergogna ed una indecenza non più tollerabile».

E ancora «Non si contano più le denunce del sottoscritto, anche documentate con foto che dovrebbero far inorridire anche le sensibilità più aride. Si cerca si nascondere tutto come la sabbia sotto il tappeto. Ma non è sabbia. Sono macigni che schiacciano la dignità di chi non vuol vedere e di chi è costretto a subire una condizione simile. L’équipe sanitaria che lavora in quelle condizioni è eroica e a loro va tutto il mio apprezzamento e solidarietà. E’ l’unico bagliore di luce in una condizione di tenebre assoluta».

24 Febbraio 2016