Nasce in Sardegna il Network per depositare i bagagli in modo semplice ed economico

La nuova iniziativa imprenditoriale nata ad Alghero ed in rapido sviluppo nel resto della Sardegna, va ad arricchire l'offerta di servizi turistici nell'isola, ma in un ottica di completa sostenibilità.

Da diversi anni il mercato turistico beneficia di un trend consolidato di crescita. Al suo interno esiste però un graduale orientamento verso modalità di viaggio e soggiorno più sostenibili ed esperenziali. E per capire come mai milioni di viaggiatori stiano abbracciando queste forme di turismo alternative, occorre far riferimento ai nuovi canoni di coscienza collettiva del nostro tempo. Per l’uomo del XXI secolo, conciliare il proprio bisogno di muoversi con la necessità di salvaguardare l’ambiente e conservare vivibili le località che visita, diventa sempre più vitale.

Questo nuovo tipo di turista vede la sua vacanza come un’esperienza da vivere. Un’esperienza che non riesce più a trovare all’interno di un resort o di un villaggio turistico, ma immergendosi “in toto” nella realtà della comunità che lo ospita e che vuole conoscere. Ecco allora che entrano in gioco le strutture extra-alberghiere, come b&b, affittacamere, case vacanza, agriturismo, dove si entra in contatto diretto con le persone e si attinge alla loro esperienza e alla cultura del luogo. Ecco che si affittano biciclette, si fanno escursioni, si visitano mostre e musei, si cena in piccoli ristoranti tipici per assaggiare i sapori del territorio. Ecco infine che non è più importante riposarsi, quanto rilassarsi e godere delle cose in una sorta di “turismo lento”.

Creare un’esperienza per questo tipo di turista richiede il coinvolgimento di tutta la collettività: dal tassista, al farmacista, alla struttura ricettiva, ecc. E all’interno di questa nuova visione si vanno sviluppando nuovi servizi e nuove iniziative imprenditoriali. Come quella lanciata da Antonello Bombagi e Irene Bertelli con la loro LuggyBox: un network di deposito bagagli di prossimità. Una rete diffusa creata senza consumare nuovo spazio e nuovi capitali, ma sfruttando porzioni di superfici inutilizzate dei negozi partners affiliati.

Un’idea semplice che però si rivela efficace, poiché da una parte permette al partner di mettere a rendita uno spazio non produttivo. Dall’altra, permette l’erogazione al cliente di un servizio sempre più ricercato e richiesto, a costi contenuti e accessibili a tutti. Non solo, in questo modo si ribalta la vecchia logica che voleva il deposito bagagli situato nelle stazioni e negli aeroporti. Si segue il trend del momento e il deposito da grande e lontano che era, si fa piccolo e vicino. La dislocazione dei piccoli depositi diventa capillare e più vicina alle esigenze del nuovo turista. E il tutto, in un’ottica di totale sostenibilità.

“Non abbiamo inventato nulla” – si schermisce Antonello Bombagi, cofondatore dell’iniziativa – “ci siamo limitati a ri-organizzare in chiave attuale un servizio che diventa sempre più importante nella gestione dei nostri viaggi”. E lavorando in questa ri-organizzazione Antonello e Irene hanno creato luggybox.com. Una piattaforma digitale che consente ai viaggiatori di localizzarsi e cercare i depositi più vicini, selezionarne uno e prenotare un box virtuale in cui, dopo aver pagato online, andranno a depositare i loro bagagli. Una rete che partendo da Alghero si è espansa al resto della Sardegna e in un solo mese di attività ha avuto una crescita da 0 a 20 depositi attivati e verificati.

“Io e Irene siamo, noi per primi, due turisti di nuova generazione. E durante i nostri viaggi esperenziali, per liberarci di pesi ingestibili, ci siamo trovati tante volte a desiderare un deposito bagagli vicino. Spesso infatti si arriva a destinazione la mattina presto, ma si ha accesso alla struttura solo nel pomeriggio. E allora perché costringersi a trascinare per ore e ore bagagli ingombranti, precludendosi le tante possibilità offerte dal luogo in cui ci si trova?”

“La prima idea – prosegue Bombagi – è stata quella di creare degli h24 con armadietti automatici per la custodia, ma è durata poco. I vantaggi dell’autonomia di processo venivano infatti annullati dalla scarsa sostenibilità del progetto che avrebbe richiesto un consumo ingente di capitali per l’impianto e di spazi individuati con difficoltà. Il tutto si traduceva in un servizio al cliente che diventava scomodo e costoso. Scomodo poiché viste le difficoltà d’insediamento non saremmo riusciti ad essere davvero capillari nella dislocazione sul territorio. Costoso poiché si dovevano ammortizzare i capitali impiegati. Il prezzo medio di un’ora di deposito con l’armadietto equivaleva al costo di un deposito LuggyBox per tutta la giornata!”

“Alla fine abbiamo scelto una formula innovativa basata sullo spazio consumato nel box e non sul numero di pezzi lasciati in deposito, com’è di uso comune. In questo modo, se sul singolo pezzo abbiamo una tariffa allineata ai valori più bassi del mercato, con 2, 3, o 5 bagagli, riusciamo ad offrire risparmi che arrivano anche al 30/40 % rispetto ai valori medi di mercato”. E i numeri stanno dando ragione alla coppia di imprenditori che da buoni sardi se la cavano bene in termini di “ospitalità e accoglienza”, ma soprattutto sono riusciti a conciliare l’esigenza imprenditoriale di sviluppo e offerta di nuovi servizi con la necessità di salvaguardare l’ambiente e conservare vivibili le nostre città.

9 Giugno 2023