Mostra del libro, l’Aes realizzerà l’anteprima della manifestazione

Preso atto dei ritardi della Regione nel deliberare a favore della Mostra itinerante del Libro sardo, l'AES ha deciso di realizzare in proprio l’anteprima della manifestazione. L'annuncio è stato dato stamani durante la conferenza stampa convocata a Sassari, nella sala convegni della Camera di commercio.

Esattamente un anno fa ebbe luogo la XIV edizione della Mostra del libro in Sardegna, che si svolse in concomitanza, per via dei ritardi accumulati dalla Regione e dal Comune di Macomer, con la XIII edizione della Fiera della piccola e media editoria “Più libri più liberi”. L’AES partecipò a entrambi gli appuntamenti, dettando i temi e collaborando fattivamente, nonostante i consueti problemi che già segnavano  l’involuzione del progetto in senso eccessivamente localistico e municipalistico. All’indomani di queste manifestazioni si accentuarono ulteriori criticità, quali le condizioni di precarietà  organizzativa, economica e gestionale dell’evento, aggravate dal sopraggiungere di nuove problematiche di  carattere amministrativo legate alla chiusura degli atti.

Tali limiti sono derivati anche dal protrarsi dell’assenza di un forte coordinamento regionale, oltre che  dall’incapacità di dare luogo a una programmazione a medio periodo e di più ampio respiro, possibile soltanto con la nascita di una cabina di regia unica e di una titolarità condivisa del più grande evento  dedicato all’editoria isolana, più volte invocata. Per questo motivo il Direttivo dell’Aes – Associazione editori sardi – ha dato una valutazione molto positiva del dialogo e del confronto  instauratosi, a questo proposito, con l’assessorato regionale alla Cultura, che ha colto l’esigenza di attuare  una forte e significativa innovazione del format dell’evento, ora itinerante, e che ponesse sempre di più al centro del programma il valore dell’editoria indipendente locale come strumento di promozione culturale e  delle specificità culturali dei territori, dove le scuole si incontrano e si raccontano e confrontano le loro esperienze, individuando prospettive per il futuro.

A partire dal 21 ottobre e con forte ritardo si sono quindi svolti una serie di tavoli tecnici e istituzionali tesi a chiarire preliminarmente l’architettura e la gestione del programma complesso di iniziative: in questo quadro l’Aes ha ravvisato la necessità di richiamare schematicamente e in più riprese gli obiettivi, l’iter metodologico, le azioni e le competenze dei soggetti storicamente coinvolti, insieme al tema individuato,  che partisse dalla conclusione delle celebrazioni per il ventennale della scomparsa di Sergio Atzeni a quelle, doverose, per gli ottant’anni dalla morte della scrittrice Grazia Deledda. L’Aes ha quindi consapevolmente avanzato delle proposte tese a facilitare l’organizzazione della nuova edizione della Mostra del libro in Sardegna, manifestazione che gli editori sardi hanno concorso a creare, garantendo in questi quindici anni un contributo basilare per la sua buona riuscita, innovandola e arricchendola di contenuti fondanti nelle attività di progettazione, produzione culturale e organizzazione in se stessa.

«Tutti i soggetti sin qui partecipanti agli incontri – sottolineano dall’Associazione Editori Sardi in una nota – hanno pubblicamente e di fatto avallato il nuovo format e il  calendario di massima della manifestazione, acconsentendo a che l’assessore Claudia Firino portasse in Giunta la delibera di attuazione del nuovo progetto, testo che dovrebbe contenere gli esiti delle diverse interlocuzioni, con il richiamo alla supervisione regionale, alla struttura organizzativa e alla ripartizione delle pur modeste risorse. Atto urgentissimo, se si considera che l’anteprima – o prologo – della Mostra del libro è stata calendarizzata entro l’anno a Macomer, per il 18 e 19 dicembre, con l’assenso di tutti. Eppure, nonostante tale urgenza, e malgrado i richiami più volte espressi sia da parte del Comune di Macomer che dalle altre amministrazioni, l’esecutivo regionale guidato da Francesco Pigliaru non ha ravvisato la necessità di esaminare e/o approvare il nuovo corso della manifestazione, congelando ogni  decisione in merito».

«In questo modo si è stabilito di disattendere, per ragioni imperscrutabili, le decisioni assunte in un’ottica di democrazia partecipativa e trasparenza, dai territori e dalle professionalità presenti  nel progetto. Non sono bastati perlomeno quattro ordini del giorno delle scorse sedute a sbloccare questa imbarazzante situazione, sulla quale il governo regionale ha evidentemente ritenuto di non dover fornire alcuna spiegazione, a conclusione e in aggiunta a ciniche scelte di bilancio che hanno prodotto l’azzeramento di tutte le risorse disponibili a favore dell’editoria libraria; tema evidentemente quanto mai lontano dalle sensibilità della prevalenza dei componenti la Giunta regionale».

L’Aes, preso atto dei ritardi della Regione nel deliberare a favore della Mostra itinerante del Libro sardo, ha pertanto deciso di assumere l’iniziativa e di realizzare in proprio l’anteprima della manifestazione, che consiste in due giornate: la prima dedicata a rievocare le figure di Grazia Deledda e Sergio Atzeni; la seconda a una tavola rotonda dibattito sulle politiche culturali della Regione, con la partecipazione di rappresentanti della filiera culturale e della comunicazione, con particolare attenzione alle criticità che vivono le infrastrutture culturali e di servizio.

L’evento, che si terrà nei giorni 18 e 19 dicembre a Cagliari (molto probabilmente negli spazi della nuova Biblioteca Provinciale del Parco di Monte Claro, che  potrebbe compartecipare all’iniziativa), prevede anche una esposizione di novità editoriali prodotte dagli editori sardi e la proiezione di due filmati riguardanti le figure dei due scrittori. «L’Aes – si legge nella nota – non accetterà l’esito di scelte politiche che maturino lontano dai tavoli tecnici e dai diversi e seppur animati confronti svoltisi in questi mesi perché, così facendo, accetterebbe il peso di una politica regionale  avulsa dal territorio, dai bisogni delle comunità, degli editori librari e delle infrastrutture culturali che questi luoghi animano, instancabilmente e democraticamente, con il proprio operato, esercitando il ruolo di  rilancio dell’autenticità del locale. E le pubbliche istituzioni, non potranno non tenerne conto».

L’Aes chiede, infine, che le risorse destinate alla realizzazione dell’evento nel 2015 non vadano perse ma semmai salvaguardate e impiegate per incrementare i fondi che saranno stanziati per il 2016, accrescendo il budget, altrimenti risicato, della prossima edizione.

9 Dicembre 2015