Mondonuovo sull’attuale situazione politica algherese

La Giunta Tedde è caduta quasi un anno fa. Da quel fatidico momento si aperta una nuova fase politica che ancora oggi produce i suoi effetti. Conseguenze, a seguito di quanto avvenuto, indubbiamente negative. Non per una strana nostalgia dei tempi passati, ma per quello che la politica algherese in questa fase sta mostrando di se. Un’immagine poco edificante dove si naviga a vista e che sta relegando Alghero ai margini della vita sociale e politica sarda. Un secondo dopo la sfiducia all’ex-sindaco Tedde sarebbe dovuto partire un nuovo progetto di centro.

Con il Pd che si sarebbe dovuto privare delle primarie per andare insieme al “terzo polo”, e non è escluso anche col altre porzioni dell’area moderata, con un candidato a sindaco che fungesse da collante tra queste forze. Mario Bruno o Enrico Daga, poco sarebbe importato. Ma la centralità, in quella fase, sarebbe stata quella di dar vita ad una nuova proposta vicina alle sensibilità dell’elettorato algherese. Ed invece tutto è saltato. Si è andati al voto con lo schema classico. Ma mentre da una parte si è cercato di dare continuità ad un progetto politico che negli anni aveva prodotto ottimi risultati per Alghero, dall’altra si è dato vita ad una creatura innaturale. L’unione di realtà profondamente diverse. Dalla sinistra radicale fino al centro moderato di espressione cattolica passando per la Confindustria.

Tutto questo per dire che, com’era palese e qualcuno l’aveva previsto, oggi ci troviamo davanti una situazione di palese ingovernabilità. E benché taluni, spesso ultras prosciutto davanti agli occhi, ne dicano, la condizione in cui oggi si trova il sindaco Lubrano è molto critica. Alghero è passata da un periodo di litigiosità, al commissariamento, che ha amplificato tutte le criticità, fino ad arrivare all’odierno schema politico che vede il territorio totalmente ingessato. Dal momento della vittoria, il centrosinistra, a parte un paio di provvedimenti (tra cui il bilancio e la circonvallazione ereditati dal centrodestra), non è riuscito a dedicarsi appieno alle problematiche della città. E’ oggettivo che pare ancora di essere in campagna elettorale. Convegni, assemblee, verifiche. Tutto senza che si veda ancora la luce alla fine del tunnel. Ma oggi Alghero e gli algheresi hanno bisogno di atti concreti e nuove progettualità per superare il difficile momento. Non c’è più tempo da aspettare. Chi non si sente, o non è in grado, di sopportare quest’onere, si faccia da parte.

29 Ottobre 2012