Marò, l’inchiesta passa all’agenzia anti-terrorismo e riparte da zero

Si fa sempre più complicata la vicenda che coinvolge i due marò italiani accusati della morte di due pescatori indiani. Come anticipato nei giorni scorsi, e a dispetto delle smentite del governo di New Delhi, l’inchiesta su Massimiliano Latorre e Salvatore Girone finisce nelle mani dell’Agenzia nazionale di investigazione (Nia). E’ stato uno stesso membro del governo, il portavoce del ministero degli Esteri, Syed Akbaruddin, a confermare di avere ricevuto ieri una comunicazione al riguardo dal ministero dell’Interno. La notizia era stata comunque anticipata dalla stampa indiana che sottolineava come la Nia avesse formalizzato una denuncia (Fir) nei confronti dei due fucilieri italiani.

A quanto risulta, l’agenzia si sarebbe limitata a riprendere i capi d’accusa formulati a suo tempo dalla polizia del Kerala – dove nel febbraio 2012 è avvenuto l’incidente – che non escludevano la pena di morte. In altre parole, il ministero dell’Interno indiano ha affidato alla Nia le indagini, sottraendole al governo dello Stato del Kerala. Il caso dovrebbe essere affidato ad un ispettore generale dell’antiterrorismo, che attualmente si sta occupando di due attentati a Hyderabad (India meridionale). Un responsabile dell’agenzia ha detto: ‘”La questione è in mano all’ispettore generale P.V. Rama Sastry, che ora è a Hyderabad”.La Nia fu creata dal governo indiano dopo l’attentato a Mumbai nel novembre 2008. Da allora si è sempre occupata di casi di terrorismo.

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5 Aprile 2013