Mare di Alghero in pericolo: il silenzio che prelude a uno “sfregio”

L'installazione di 54 turbine eoliche davanti a Capo Caccia procede a fari spenti. Marco Colledanchise rompe il silenzio e accusa: "È un colpo diretto alla nostra identità, un dovere morale ribellarsi."

Un grido d’allarme si leva dalla città di Alghero contro un progetto che sta procedendo in silenzio, ma che promette di stravolgere il paesaggio di Capo Caccia: un mega parco eolico offshore. Il consigliere comunale Marco Colledanchise ha espresso la sua ferma opposizione, denunciando un “attacco” al cuore della biodiversità e del turismo locale.

Il progetto, che prevede l’installazione di 54 pale eoliche, ciascuna più alta della Torre Eiffel, ha già mosso i primi passi con la Capitaneria che ha chiuso il tratto di mare davanti a Capo Caccia per i necessari rilievi geologici. Colledanchise sottolinea che si tratta di un’operazione che non ha nulla a che fare con la sostenibilità, ma che, al contrario, rappresenta un duro colpo per l’ecosistema marino e l’economia del territorio.

“Non parliamo di sostenibilità, parliamo di 54 pale conficcate davanti a una delle coste più belle e fragili del Mediterraneo”, ha dichiarato il consigliere, evidenziando i potenziali danni:

Biodiversità: le pale eoliche rappresentano un pericolo mortale per gli uccelli migratori, mentre i rumori e le vibrazioni dei cantieri e delle strutture potrebbero disorientare cetacei e delfini.
Ambiente marino: i cavi sottomarini, le trivellazioni e le altre infrastrutture previste minacciano di devastare i fondali e l’habitat di specie protette come le tartarughe marine.
Turismo e pesca: l’impatto visivo delle “mostruosità industriali” comprometterebbe l’orizzonte incontaminato, penalizzando il turismo e le attività di pesca locale.

Marco Colledanchise aveva già sollevato la questione in Consiglio Comunale lo scorso 12 agosto, richiamando l’articolo 9 della Costituzione che impegna lo Stato a tutelare l’ambiente, la biodiversità e il paesaggio. “Non possiamo sacrificare Capo Caccia in nome di un falso progresso”, ha ribadito. Il consigliere ha specificato che la sua non è una battaglia contro le energie rinnovabili, ma contro la speculazione che sta minacciando il patrimonio naturale. “Sono contro chi vuole trasformare il mare di Alghero in un cantiere industriale”, ha concluso, auspicando che la sua denuncia, che è stata raccolta da altri esponenti politici, tra cui il consigliere regionale Valdo Di Nolfo, possa finalmente fermare il progetto.

7 Settembre 2025