L’omicida algherese scrive alla Nuova Sardegna

L'ex marito e assassino di Michela Fiori, strangolata Alghero pochi giorni prima di Natale, ha inviato dal carcere di Bancali una lettera alla redazione della Nuova Sardegna

L’ex marito e assassino di Michela Fiori, strangolata Alghero pochi giorni prima di Natale, ha inviato dal carcere di Bancali una lettera alla redazione della Nuova Sardegna. Un testo delirante dove non v’è alcun cenno in merito a quanto accaduto lo scorso 23 dicembre, mentre sono presenti accuse ai giornalisti e ai giudici. “Sono cosciente della fenomenologia femminicida sovente rappresentante nell’attuale cronaca moderna dei fatti più rappresentativi e ben più severamente connotabili, all’interno di un quadro in cui non ritengo di appartenervi” – si legge nella lettera dove non compare alcun segno di pentimento per l’omicidio commesso.

Trentatrè righe nelle quali non vengono mai nominati l’ex moglie o i suoi due figli, diventati orfani di entrambi i genitori. Tillocca conclude così: “La confessione volontaria è un gesto di autoresponsabilità, seppur non condivisibile, ma che allo stesso tempo mi ritenga vittima di uno stato per nulla ambasciatore dei diritti che come i miei vengono lesi ancor oggi”.

Nella foto: immagine d’archivio

20 Febbraio 2019