Lettera al Sindaco Mario Bruno per ricordare gli interventi urgenti

Vittorio Guillot e Paola Correddu, a nome del Comitato Spontaneo e del Gruppo Facebook “Alghero Sicura", fanno il punto sulle situazioni di degrado e pericolo per l'igiene pubblica e la pubblica incolumità.

Facendo seguito alla lettera datata 20 giugno 2014, Vittorio Guillot e Paola Correddu, a nome del Comitato cittadino Spontaneo “Alghero Sicura” e del Gruppo Facebook “Alghero Sicura”, aggiornano le Autorità in merito alle situazioni di degrado e pericolo per la pubblica incolumità e la pubblica igiene segnalate da numerosi cittadini nell’ambito della città di Alghero e tuttora presenti.

Precisiamo che lo stato generale dei marciapiedi cittadini non è sostanzialmente migliorato successivamente alla segnalazione che è stata presentata con la lettera a cui si fa seguito. Queste strutture, infatti, continuano ad essere troppe volte pericolosamente sconnesse e in prossimità dei passaggi pedonali sono troppo spesso prive degli scivoli per le carrozzine per neonati ed handicappati. E’ da notare che anche molte discese a mare, in particolare quella presso il ristorante “Chalet”, risultano tanto fortemente danneggiate da non consentire l’accesso agli invalidi mentre alcune panchine di legno sistemate nella pineta di Maria Pia, precisamente presso l’Istituto d’Arte, sono talmente mal ridotte da costituire un serio pericolo per gli utenti di quegli spazi, in particolare per gli anziani e i bambini. Per quanto riguarda le condizioni della viabilità urbana si segnala che, malgrado che siano stati attuati parziali interventi di bitumatura, molte vie cittadine continuano ad essere caratterizzate da buche tanto ampie e profonde che obbligano gli autoveicoli a spostarsi verso il centro della carreggiata stradale, determinando situazioni di oggettivo pericolo.

Molte di queste buche, in particolare quella costantemente presente all’incrocio tra la via De Curtis e la via Vittorio Emanuele, nei pressi del Cimitero, si riempiono pericolosamente di grandi quantità d’acqua piovana. Così pure viene costantemente invaso dalle acque piovane il Lungomare Barcellona, di recente realizzazione, tanto che è impossibile transitarvi sia a piedi che con l’auto. È appena il caso di notare che troppi tombini, situati anche nelle centralissime via Roma, piazza Sulis e Kennedy, in occasioni di pioggia di non eccessiva entità, saltano per la pressione esercitata dalle acque fognarie. Altri tombini, invece, come, ad esempio, alcuni situati in via Carlo Alberto, sono pericolosi perché amovibili con la sola pressione del piede. Molte griglie dei canali di scolo delle acque bianche, inoltre, sono pericolose perché fortemente ossidate.

Da molti mesi (perlomeno 4 o 5) si sono, inoltre prodotti dei cedimenti della massicciata stradale sia sul lungomare Valencia, precisamente nei pressi dell’incrocio con via Perpignan, sia all’incrocio tra via Sardegna e via Corsica. Detti cedimenti non sono stati riparati, malgrado il lungo tempo trascorso, ma ci si è limitati a sistemare la cartellonistica indicante il pericolo. Occorre ribadire ulteriormente la pessima situazione igienica generale dei marciapiedi, che continuano ad essere ovunque tappezzati da deiezioni canine. Riteniamo necessario che, per la tutela della igiene pubblica e del decoro della città, che continua a nutrire ambizioni turistiche, sarebbe necessario istituire un servizio di vigilanza in borghese. Sempre relativamente alle situazioni di rischio corse dai pedoni, si segnala la necessità di riparare con urgenza il passaggio pedonale lungo il ponte sul Kalic, in prossimità di Fertilia. Oggi, infatti, a causa della chiusura di quel passaggio, chi procede a piedi da o verso Alghero, é obbligato a camminare sulla carreggiata stradale, peraltro molto stretta, assieme agli autoveicoli. Si fa presente che anche il tratto di bastione che si affaccia sul porto, in particolare sulla Banchina Sanità è molto basso e, quindi, pericoloso. Perciò è necessario sistemare delle protezioni o ringhiere, così come, d’altro canto, si è fatto nel tratto dello stesso bastione prospiciente il “Caffè Latino“. Occorre anche ribadire che i cassonetti dell’immondizia, in particolare durante l’estate, hanno continuato ad essere costantemente puzzolenti e stracolmi mentre nei loro pressi si è continuato a depositare cumuli di rifiuti. Questo fenomeno si è verificato anche nelle borgate (es. Fertilia, Sa Segada, Santa Maria La Palma), oltre che nei quartieri periferici e centrali della città.

Non sono neppure stati sistemati dei contenitori per la raccolta dei rifiuti nelle piazzuole ubicate lungo le strade che si diramano dalla città. Le piazzuole ubicate nella strada Alghero-Bosa, così, hanno continuato ad essere ricoperte da ogni genere di porcherie che deturpano uno dei più spettacolari panorami della Sardegna. In verità tutte le cunette poste ai lati delle strade vicinali e in quelle di collegamento con Sassari e Villanova Monteleone sono per lunghi tratti ricoperte da rifiuti, in particolare di plastica. Certo che, oltre che alla maleducazione di troppe persone, questa situazione è attribuibile al deficitario servizio di raccolta rifiuti e di nettezza urbana ed alla carenza di una vigilanza tesa a prevenire e reprimere i comportamenti incivili. Anche la situazione dei giardini pubblici “Giuseppe Manno” e ”Lepanto Cecchini” continua ad essere degradata e pericolosa. Detti giardini, in particolare durante il periodo estivo e come riportato dalla stampa, sono stati oggetto di bivacchi e persino di campeggio abusivo. Si propone di chiuderne gli accessi al calar del sole. In questi luoghi, oltre a notare la abbondanza di spazzatura lasciata in abbandono, si è continuato a rinvenire siringhe utilizzate per le iniezioni di droga ed a notare, anche in ore diurne, individui defecare tranquillamente tra la vegetazione.

Purtroppo si è anche continuato a non scorgere la presenza dei vigili urbani neppure negli orari di maggior frequenza di anziani e bambini. Non è molto migliorata neppure la indecente condizione del vano scale e ascensore del parcheggio sotterraneo situato nella centralissima Piazza Dei Mercati (ex palestra “Giordo”) che ha continuato ad essere costantemente invaso da urina e liquami luridi e puzzolenti. La modesta transenna che è stata posta al suo ingresso per vietarne l’accesso ai maiali a due zampe non è certamente servita a questo scopo. Faccio presente che anche i rami degli alberi, in particolare quelli delle palme colpite dal “punteruolo rosso”, costituiscono spesso un pericolo per la viabilità perché obbligano gli autobus più alti a spostarsi pericolosamente verso il centro della carreggiata. L’esempio più eclatante è costituito dall’autobus a due piani, denominato “Trottolo”, che effettua costantemente la suddetta manovra per evitare che i rami suddetti colpiscano i passeggeri seduti nel piano scoperto. Molte volte i rami degli alberi, in particolare le palme, sono tanto vicini alle case da dare notevole fastidio agli abitanti soprattutto perché facilitano l’entrata di insetti e topi. La presenza e la caduta di rami secchi o malati determina anche altre situazioni di disagio e rischio.

Così pure costituiscono pericolo per i pedoni le numerose transenne situate da tempo immemorabile nei marciapiedi cittadini e che li obbliga a transitare lungo la carreggiata stradale. Ovviamente questo fatto penalizza fortemente sopra tutto i portatori di handicap costretti su sedie a rotelle. Situazioni di ambiguità e pericolo sono pure rappresentate dal fatto che la segnaletica stradale orizzontale, in particolare le strisce pedonali, è spesso cancellata o difficilmente individuabile. Particolarmente pericoloso è l’incrocio tra via Leonardo da Vinci e via Carrabuffas, in cui, dall’inizio dell’anno ad oggi si sono verificati 29 urti tra autoveicoli. Altre situazioni di rischio continuano ad essere costituite da molti pali metallici che sorreggono i lampioni della pubblica illuminazione. I pali in questione, infatti, in particolare quelli ubicati nei lungomare Dante e Valencia, sono ancora visibilmente ossidati e corrosi alla base.

Per quanto riguarda la difesa dalle potenziali inondazioni, occorre riconoscere che sia il canalone realizzato tra il colle di San Giuliano ed il litorale a sud della città che il Rio Calvia, nel tratto attraversante le località Fangal e Punta Moro, che apparivano invasi da rifiuti, rottami anche ingombranti, da rovi impenetrabili e da rigogliosissimi canneti, sono stati oggetto di una buona pulizia. Si sottolinea la necessità di una loro costante manutenzione ordinaria. Occorre segnalare, però, che la penosa situazione in cui versava la nuova ala del cimitero comunale, quella ubicata nella parte orientale, è rimasta sostanzialmente invariata, malgrado il “maquillage” effettuato in occasione della celebrazione dei defunti. All’interno di quell’area, infatti, continuano ad essere ammucchiati cumuli di rifiuti maleodoranti, anche se di dimensioni ridotte rispetto a quelle notate lo scorso giugno. Poco più avanti, in una zona assolutamente non recintata e accessibile a chiunque, continuano a trovarsi frammenti di bare e contenitori su cui è stampata la sigla dei rifiuti speciali e su cui sono anche indicati alcuni nomi e cognomi. Nella stessa area continuano ad essere sistemati anche numerosi fusti malamente chiusi, dai quali colano liquami puzzolenti.

Rispetto a quanto segnalato con la lettera del 20 giugno 2014 non sono certamente migliorate le condizioni pietose della costruzione in cui sono ubicati i loculi cimiteriali. Infatti molti loculi continuano ad essere tenuti in assoluto stato di abbandono e alcuni sono persino ricoperti di sterco di uccelli. I soffitti del fabbricato, inoltre, continuano ad essere caratterizzati da infiltrazioni di acqua che hanno causato il distacco di ampi strati di intonaco e la caduta di calcinacci. E’ stata solo rimossa una plafoniera malamente appesa al soffitto mentre i lavelli destinati alla fornitura di acqua da mesi o, forse, da anni, continuano ad essere ostruiti e colmi di liquami luridi. Anche il muro perimetrale del cimitero, in particolare il tratto che si affaccia sul viale di accesso da via Vittorio Emanuele, appare bisognevole di manutenzioni che ne garantiscano la stabilità. Si fa notare, infine, che gli sbarramenti con cui si impedisce l’accesso al meraviglioso lungomare Dante nel periodo estivo sono costituiti da blocchi concavi di cemento. I soliti maleducati riempiono dette concavità con immondizie e porcherie varie. Si propone, pertanto, di colmarle di terriccio ed impiantarvi fiori e piante ornamentali. Si invitano gli organi amministrativi ad attuare i provvedimenti di loro competenza e i Corpi di Polizia ad effettuare gli accertamenti anche di eventuale rilevanza penale. Ci si dichiara a disposizione per ogni eventuale precisazione e chiarimento su quanto segnalato.

4 Dicembre 2014