Il “Fondo Salvatore Ruju” alla Biblioteca Universitaria di Sassari

La famiglia Ruju ha recentemente donato le carte del poeta, scrittore e giornalista sassarese Salvator Ruju (1878-1966) alla Biblioteca Universitaria di Sassari. Della donazione si parlerà giovedì 18 aprile, alle 18.00 nella sala di consultazione della biblioteca stessa. Dopo il saluto del Magnifico Rettore prof. Attilio Mastino e la presentazione della direttrice della Biblioteca, Maria Rosaria Manunta, i professori Manlio Brigaglia, Nicola Tanda e il giovane studioso Gianbernardo Piroddi illustreranno l’attività e l’opera di Salvator Ruju.

Il “Fondo Salvator Ruju”, in gran parte già ordinato dalla nipote Caterina, è costituito da materiali documentari vari: manoscritti, ritagli di giornali (molti dei quali con glosse autografe di Ruju), quadernetti di appunti, carte relative alla sua attività di docente, cartoline e lettere di importanti intellettuali e letterati del Novecento. Un Fondo quindi di grande interesse storico e letterario con una sua unitarietà e coerenza scientifica che riflette l’ampiezza degli interessi e dei contatti culturali di Salvator Ruju e dal quale emerge quel rapporto tra letteratura sarda e letteratura italiana che l’Autore aveva contribuito a stabilire.

Per l’occasione sarà anche allestita una mostra bio-bibliografica, curata dai bibliotecari Canopulo, Canu, Manconi, Porcu, Rocchitta e Tarasconi con la collaborazione di tutto il personale, nella quale figureranno opere di Salvator Ruju già appartenenti alla Biblioteca: il periodico goliardico sassarese il “Burchiello”, fondato dallo stesso Ruju con la collaborazione di Sebastiano Satta e Pompeo Calvia, la “Piccola rivista”, le prime opere in versi “A vent’anni” e “Palmira” e manoscritti, lettere e curiosità del “Fondo Salvator Ruju”. Il primo obiettivo della Biblioteca Universitaria sarà di assicurarne la conservazione e la fruizione. La preziosa raccolta, infatti, sarà al più presto oggetto di catalogazione, si spera con l’ausilio di esperti e con progetti di ampio respiro e in collaborazione con l’Università di Sassari.

17 Aprile 2013