Il nero fa pendant

Sono un vostro ospite da alcuni anni e mi chiamo Abidhoquà. Sono un onesto commerciante e vendo, assieme ad altri 2 colleghi, piccole cose di indumenti presso un grande magazzino...

Sono un nero per caso, potrei essere di altro colore, ma il mio Dio per sua volontà mi ha creato così. Sono un vostro ospite da alcuni anni e mi chiamo Abidhoquà; sono un onesto commerciante e vendo, assieme ad altri 2 colleghi, piccole cose di indumenti presso un grande magazzino. Scrivo per raccontare alcuni dettagli della mia onesta vita da emigrato dal profondo centro Africa. Ormai essendo tanti anni conosco tanta gente, agli uomini le dico ciao amico fratello dammi un cinque, ma nessuno mi risponde, mentre, alle donne massaie so di tutte nome e cognome, e molte si confidano con me medesimo. Ricordo che all’inizio, quando vedevo una donna, bella o brutta che fosse le dicevo, buongiorno bella signora, come siamo carine oggi, e come le sta bene quel pantalone che mette in risalto il suo bel corpo: hahahahaha, ridevo io nel dire questo, ma loro, la prima volta mi guardavano con uno sguardo di crudezza, come per dire, come ti permetti, negretto, di sindacare sul mio fisico. Poi invece con l’andare del tempo vedevo che le signore massaie venivano più spesso vestite in modo che io godessi delle bellezze del loro corpo. A volte assieme a me ed i miei colleghi neri lavora un bianco che vende fazzoletti, però a lui nessuno compra niente, anzi molte le rispondono male. Con molte ho rapporti di vendita settimanali, con altre quindicinali come il tuo giornale (hahahahah) e con altre ancora ho rapporti anche mensili e bimestrali; così, tanto per concludere, caro giornalista, io prendo ogni giorno una media di 50 carrelli che sistemo, e mi guadagno come minimo 50 euro per turno, più quello che mi danno per un panino o perché le aiuto a sistemare la roba o a trovare posto di parcheggio; tutti questi soldi che poi mando nel mio paese dove dò da mangiare a tre mogli, 7 figli, due genitori e 4 fratelli, loro mi considerano lo zio d’Italia, io qui sto bene, mangio bevo, prego il mio Dio e faccio sognare diverse massaie, che voi, poveri ricchi ed anche poveri, trascurate. Un saluto a tutti i miei clienti, in particolare alle massaie da parte di Abidhoquà, uomo di mondo impiegato presso un grande magazzino.

Caro amico commerciante di piccole cose, io sono davvero felice che tu con la tua simpatia riesca a guadagnare da vivere per te e tutta la tua stirpe; qui molti non si rendono conto della fortuna che hanno nei confronti di paesi come il tuo che con miseri 50 euro riesci a dar da mangiare a una tribù. Io da buon giornalista ho fatto una indagine su di voi impiegati presso i migliori, ed anche i peggiori grandi magazzini della Ciutad; devo essere sincero con te: molti concittadini pensano che voi siate un peso per una Nazione come la nostra che non è ricca abbastanza per soddisfare gli indigeni, molti, ed anche molte massaie, a parte quelle che apprezzano i tuoi complimenti lamentano che quelli come voi, che si trovano ormai dappertutto, stanno diventando anche un poco invadenti, quasi ordinate alle persone dove devono parcheggiare, poi molti di voi lamentano che non hanno venduto niente e che avete bisogno di un euro per un panino. Molti altri forse non si rendono conto che molte persone non gradiscono che qualcuno le dica dove deve mettere l’auto oppure ci sono anche persone che vorrebbero mandarvi fanculo perché hanno i cazzi loro, ma non lo fanno per paura che li chiamiate razzisti; casomai se al posto vostro ci fosse un bianco lo farebbero ben volentieri, ci sono persone povere che vanno nei discount per risparmiare un euro e si sentono quasi obbligati a darli a voi che pensate di stare peggio, ma forse alcuni stanno meglio di certe casalinghe o massaie come le chiami tu. Pertanto caro amico in base alla inchiesta da me eseguita ne consegue che se continua così, con questa crisi la fame che una volta si diceva che era nera diventerà bianca e molti italiani si trasferiranno nei vostri paesi dove almeno così si vede nei documentari della world natural geografic, ci sono decine e centinaia di gazzelle, antilopi, leoni, elefanti, ippopotami, coccodrilli, giraffe, zebre, polpi e murene, insomma un vero paradiso per noi poveri Italiani, affamati da questa miserabile classe dirigente politica che nel corso degli ultimi 30 anni si è divorato tutto, e pertanto con la fame che incombe sicuramente un pensionato od un disoccupato la mattina si alzerà presto per inseguire una gazzella che gli riempirà la pancia, e ricordati amico che le nuove leve ed anche le vecchie vedono il vostro paese come i nostri nonni tanti anni fa vedevano l’ America.

Giuseppe Angioi, 13 Maggio 2014