I ricchi turisti del nord est

Ciao Josef, sono quello che già da diversi anni affitta la sua casa di campagna a ricchi turisti Italiani. Ricordi? Tre anni fa i romani mi hanno rubato l’olio e il vino, due anni fa i Napoletani idem, l’hanno scorso sono tornati i Romani travestiti da sceicchi, e quest’anno invece ho avuto la fortuna di avere come ospiti una coppia di turisti del ricco nord est. Come è mio solito li invitavo tutte le sere a cenare con me offrendo loro tutte le specialità Sarde: porcetto, mirto, vino, gazzoza pane guttiau,carasau e zicchi, salsiccia e formaggio stagionate fresco. Insomma di tutto e di più; pensa che una sera sono andati a Stintino e avendo fatto amicizia con una ricca coppia di Venezia mi hanno chiesto se potevano portarli in capagna chiaramente con la spesa fatta da loro: infatti il capofamiglia si presentò con sei fette di pancetta; per un forte senso di riconoscenza al padrone di casa gli amici vennero a mani vuote, dimenticando per la fretta di comprare tutto il resto, vino, pasta, salsiccia, pane etc. a cui chiaramente ho dovuto provvedere io. Durante la cena che hanno trovato ottima, loro, ricchi amici del nord est, non facevano altro che parlare di operai del sud e di lavoratori “mandroni”. Mi sentivo un miserabile nei loro confronti e ascoltavo senza fiatare, seppure indaffarato a servirli e dar loro tutti i confort necessari per una buona cena che da sei misere fette di pancetta si era trasformata, quasi come la parabola non di sky ma di Gesù, nella moltiplicazione dei cibi. Finita la settimana sono partiti e con le lacrime agli occhi: mi ringraziavano per tutto, promettendomi che dalla loro fabbrica di Vetri di Murano mi avrebbero mandato un bel regalo. Ora essendo passati sei mesi penso che si siano dimenticati della promessa, però io sono felice lo stesso, anche se sono un pò deluso, non per il mancato regalo, ma solo perchè almeno una email avrebbero potuta inviarla, visto che la mia l’hanno chiesta con insistenza. Beati loro che sono ricchi, possono viaggiare e fare tante cose, mentre io mi accontento di affittare. Tutti i soldi che mi danno li spendo per dimostrare la mia solidarietà ai miei ricchi amici che però ora non mi cagano più. Franco affittatore di professione.

Caro Franco dopo questa tua lettera mi vergogno di essere Algherese, anzi dirò di più: mi fa schifo esser Sardo! Insomma tu ospiti per otto giorni i ricchi possidenti di una fabbrica di vetri di Murano soffiati a bocca, dici che ti che pagano profumatamente, anche se poi tu ricambi invitandoli a cena, offrendo loro tutti i prodotti della nostra cucina tradizionale, poi vai a rimarcare che gli ospiti vengono a mani vuote, e inoltre ti lamenti che hanno comprato solo sei fettine di pancetta dimenticandosi di te. Queste sono solo fantasticherie tue! Sono deluso di te, sotto sotto sei un poveraccio che ragiona da povero. Loro non ci pensano a ricambiare anche perchè secondo me tu gli hai dato tutto il cibo della tradizione Sarda e Ciutadese, ma ti sei dimenticato di dar loro una cosa che forse è stata determinante per il mancato regalo. Ebbene caro Franco, hai fatto un errore gravissimo perchè ti sei dimenticato di offrire a questi signori anche il culatello: si caro amico è proprio quello che ti ha messo in cattiva luce verso i ricchi. Forse non lo sapremo mai, ma se tu gli avessi offerto anche quello niente di strano che ti avrebbero inviato un bel penone di vetro soffiato, oppure, e credo di indovinare, con tanta probabilità non ti avrebbero mandato neppure un fallo, sportivamente parlando. Quando posso venire a casa tua per un aperitivo e assaggiare i prodotti tipici della tua cantina ? Ciao Franco, sei veramente un pirlone.

20 Maggio 2013