Grande successo per la Coppa del Mondo Open Water di Alghero
Organizzatori soddisfatti per la riuscita della manifestazione di Alghero dedicata alla Coppa del Mondo paralimpica. Commenti, risultati e interviste.

L’inconfondibile stile balneare di Alghero è già un bijou per il primo giorno ufficiale dell’estate. Il bel tempo asseconda il sistema e ci mette un sigillo dei suoi rendendo ancor più calorosa l’accoglienza da parte di sportivi, appassionati e curiosi che eretti e costumati sulla battigia del Lido San Giovanni convergono lo sguardo verso il circuito affollato da nuotatori incredibili. Loro sì che hanno tanto da insegnare a chi con l’acqua in generale non instaura un rapporto idilliaco. Gigantesse e titani del fondo paralimpico dai palmares straordinari, arrivano alla spicciolata, attratti dall’imbuto che segna la fine delle fatiche. E le amorevoli cure dello staff griffato Progetto AlbatroSS fanno il resto, andando a soccorrere all’arrivo atleti in piedi e carrozzati con mezzi di locomozione sempre più raffinati e di comodo utilizzo, segno che la tecnologia è a disposizione per chi decide di dare un nuovo impulso alla libertà di movimento sicura e accessibile per coloro che convivono con una disabilità. Un messaggio esplicito che l’associazione paralimpica turritana coordinata dallo psicologo dello sport Manolo Cattari lancia sia a parole, sia con i fatti, creando sinergie forti con gli enti locali e le istituzioni sportive di riferimento affinché gli steccati mentali vengano definitivamente abbattuti per creare una cultura dell’accoglienza che non faccia differenze.
Al di là dei risultati eclatanti ammirati su uno specchio d’acqua che non smentisce le lodi proverbiali decantate nei decenni dai villeggianti che affollano la Riviera del Corallo, i promotori dell’iniziativa sanno di avere le carte in regola per spingersi oltre, disegnando schemi organizzativi sempre più audaci per collocare il nuoto di fondo paralimpico in una dimensione più autorevole, al pari di tante altre discipline, magari con un Primo Campionato Mondiale da fare proprio nella Barceloneta che ormai vanta un feeling duraturo con le nuotate a cielo aperto.
Nel dopo gara fioccano i commenti entusiastici, mentre sul podio più alto si alternano i cinque vincitori: nei 1500 maschili sventola la bandiera venezuelana per tributare i giusti onori a Jose Marichal Ivanosky. Sui 3000 sono tre le categorie in lizza. La svedese Pernilla Lindberg è la più forte nella S11/S14 femminile, mentre la sua collega italiana Xenia Francesca Palazzo domina nella S7/S10. Nell’analoga categoria maschile altro dominio azzurro con Federico Bicelli che ha preceduto Alberto Amodeo. Infine il finnico Nader Khalili è primo nella S11/S14.
Il presidente del Panathlon Alghero Antonello Sias riserva il premio fair play all’australiana Hinds Maddison per la simpatia e per aver raggiunto la Sardegna dopo ben 5 voli.
L’Associazione AlbatroSS può sentirsi gratificata per il nuovo successo organizzativo, anche se non si fa mai incantare dal canto delle sirene e preferisce stare ancorata a terra e fare nuove scommesse che possano rivoluzionare lo status-quo, formando le coscienze e seminando in grande per assemblare una comunità sempre più numerosa che viva coltivando l’empatia. Il presidente Manolo Cattari abbraccia chiunque gli passi a tiro e dispensa sorrisi sinceri: “Dietro la Coppa del Mondo c’è un lavoro che dura da un anno – afferma – perché oltre la manifestazione agonistica portiamo avanti altri percorsi sul territorio, rivolti a rimuovere, come se fossimo un grimaldello, i vari tabù sull’accessibilità. Grandi cose abbiamo fatto fino a questo momento, ma continueremo a coinvolgere associazioni, enti pubblici, operatori del terzo settore per continuare fruttuose collaborazioni. Mi lusinga che gli atleti stessi mi abbiano confidato che Alghero è risultata accessibile per loro. Questo per noi sarà materia di ulteriori riflessioni per migliorarci ancora”.
La sua collega e direttrice dei lavori in spiaggia Silvia Fioravanti, delegata in Sardegna della Federnuoto Paralimpica, ha coronato il sogno di vedere nella sua città natale una manifestazione internazionale: “Ringrazio Manolo e Danilo Russu, con i quali formiamo un gruppo di lavoro affiatato; ma senza l’aiuto indispensabile di un nutrito e competente staff non potremmo garantire un’organizzazione efficiente e per questo gli riservo un abbraccio gigantesco. Sono inoltre felice perché la FINP è arrivata al completo ad Alghero con i suoi tecnici e impiegati, anche loro sono rimasti molto soddisfatti.
L’altro componente della triade Danilo Russu (presidente FIN Sardegna) spiega come la sua federazione e la FINP in realtà rappresentino lo stesso nuoto e anzi le due interagiscono attraverso protocolli d’intesa per raggiungere le stesse opportunità. “Spero che al più presto anche l’open water paralimpico rientri nei programmi delle paralimpiadi del 2032 – sottolinea – perchè è un vuoto importante da colmare; infatti questi atleti dimostrano di filare come dei motoscafi nonostante fuori dall’acqua debbano affrontare problemi di accessibilità. Ma noi siamo qui anche per questo e continueremo la nostra campagna culturale per aprire le menti su questi temi”. Poi lancia un ultimo messaggio: “Le piscine sono fondamentali per imparare a nuotare e gli annegamenti si possono prevenire frequentandole”.
Franco Riccobello è da poco al timone della FINP nazionale ma da segretario generale della Federazione anche in passato era sempre presente alle varie tappe in acque libere: “Lavoreremo per garantire appuntamenti a tappe e Alghero sarà sicuramente una di esse. Ho visto tanta professionalità nel gestire l’evento e se poi aggiungiamo che qui ci sono luoghi di una bellezza incomparabile, allora si capisce perché siamo tutti soddisfatti”.
Il presidente del CIP Sardegna Claudio Secci è anche lui fresco di elezione e freme per diffondere il verbo paralimpico in tutto il territorio isolano: “la materia è vasta e va spiegata in tutte le sue sfaccettature – rimarca – ma l’accessibilità rimarrà l’argomento principe da sviscerare specie nelle zone interne”.
E poi ci sono i sorrisi compiaciuti delle autorità cittadine. Il sindaco Raimondo Cacciotto si dichiara onorato di aver ospitato la carovana paralimpica. “Vogliamo consolidare il rapporto con voi – dice – e vi aspettiamo l’anno prossimo. Alghero deve diventare una città sempre più accessibile. È un diritto di tutti vivere in autonomia. Sfrutteremo le risorse a disposizione per creare spiagge più funzionali e rendere la città ancor più bella ed accogliente”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente della Fondazione Alghero Graziano Porcu: “Ho partecipato ad un evento straordinario, staremo sempre vicinissimi a questi appuntamenti importanti nella speranza che si ripetano perché servono ad educare i nostri operatori per una visione sempre più friendly della nostra comunità”.
Infine interviene pure l’assessora al Benessere del comune di Alghero Maria Grazia Salaris: “La mia città si presta per queste manifestazioni, lavoriamo per essere sempre più accoglienti. Ma per questo ci aiutano anche i nostri concittadini che nei confronti dell’ospite si mostrano sempre molto sensibili. Quattro accessi al mare saranno resi ancor più raggiungibili alle famiglie e soprattutto ai bambini. Vogliamo crescere non solo turisticamente ma anche nel mettere a proprio agio i vacanzieri”.